In questo momento circa metà della popolazione mondiale è impegnata nella lotta al Coronavirus ma scienza e politica si stanno interrogando su come sarà il futuro della Terra. Mentre negli ospedali, i medici e infermieri sono a lavoro per svuotare i pronto soccorso e i reparti, il mondo scientifico e della governance sono alla ricerca di soluzioni per il dopo-virus in attesa del vaccino. In alcune parti del mondo è già iniziata la Fase 2 quella che prevede la riapertura di alcune attività produttive e scuole con il rispetto della social distancing e dell’utilizzo dei DPI. Ma sarà per sempre così? In Italia, proprio qualche ora fa, è stata firmato il contratto per la prima app per il tracciamento che si chiamerà “Immuni”, essa permetterà attraverso la tecnologia Bluetooth di rilevare il contatto tra persone a rischio virus. Quindi il futuro sarà tecnologico? Nel frattempo sarà importante il rispetto della distanza sociale e dell’utilizzo di mascherine e guanti, poi la tecnologia sicuramente farà la sua parte perché renderà tutto più agevole. Ma il mondo di domani sarà certamente diverso e per renderlo migliore di oggi sarà importante ricostruirlo. Quando l’inverno sarà passato dovremo riabituarci ad una primavera di rinascita. Quasi fosse un secondo Rinascimento quello che tra la metà del XIV secolo e il XVI secolo ha reso l’Italia un punto di riferimento nel mondo. Forse non avremo in campo artistico Botticelli o da Vinci e in campo letterario Machiavelli o Ariosto ma il futuro sarà il successo dell’intera comunità. Il successo di chi ha sopportato turni estenuanti in un reparto di ospedale, di chi ha lottato tra la vita e la morte, di chi è stato impegnato nella tutela del cittadino, di chi è rimasto a casa e e di chi non è riuscito a sopravvivere.
Io sono un po’ scettico e pessimistico su un prossimo miglioramento dei rapporti interpersonali e sociali. Anche se durante questo periodo di clausura abbiamo avuto modo di riflettere sulla condizione umana attuale e sulle negatività, che seppure evidenti ben pochi se ne occupano compresi i diretti interessati. Un nuovo rinascimento difficilmente ci potrà essere perché il mondo culturale che in quel periodo dettò le linee guida non c’è più. Oggi, per la maggior parte delle persone, le linee guida sono: egoismo, sete di ricchezza e potere per i quali molta gente venderebbe l’ anima, se non lo ha già fatto. La solidarietà, che fino a non molto tempo fa era molto diffusa specialmente nelle gente comune, riesce a sopravvivere con difficoltà. Forse questa esperienza non basterà per un nuovo ritorno dell’ Umanesimo, ma sarei molto contento se si avverasse il contrario.