Uno dei settori vittima del malgoverno di Michele Emiliano alla guida della Regione Puglia è senza dubbio quello aeronautico. Come più volte denunciato dalle organizzazioni sindacali, infatti, in questi anni sono stati cancellati ben duemila posti di lavoro in tale comparto, nel silenzio generale di tutte le forze politiche che ad Emiliano assicuravano i voti per andare avanti.
E si sono fatti prendere in giro anche tanti amministratori locali – a cominciare dal sindaco di Brindisi Riccardo Rossi – che hanno partecipato a passerelle di assessori e della task force regionale, pur sapendo che tali incontri non avrebbero sortito alcun effetto positivo.
Oggi l’argomento è tornato di scottante attualità a causa della vertenza Dema, ma per troppo tempo tutti hanno fatto finta di non vedere la grossa mole di debiti dello stesso gruppo e non hanno voluto mettere naso sulla gestione di finanziamenti regionali che quasi sempre non hanno prodotto un solo posto di lavoro in più.
E che dire delle crisi di Tecnomessapia, della GSE, della RAV, della Comer Calò, della Oma Arseni, della F.lli Capitanio, della CMC e della rinuncia a creare nuova occupazione da parte dello stabilimento Leonardo (all’epoca Agusta Westland).
Se in questi anni avessimo avuto un presidente della Regione attento ai suoi cittadini non si sarebbe verificato lo spostamento di tante produzioni all’estero e non ci sarebbe stato un graduale disinvestimento di tante realtà produttive.
A fronte di tanti posti di lavoro andati in fumo oggi Emiliano pensa di colmare questo vuoto solo con lo sviluppo del turismo?
Di tutto questo i pugliesi sono consapevoli ed Emiliano se ne accorgerà il 21 settembre quando dovrà liberare la Regione Puglia dopo 5 anni di malgoverno.
Pietro Guadalupi – candidato al Consiglio regionale per Fratelli d’Italia