CONFAEL- FERMATA VERSALIS: L’EPILOGO TRA INCERTEZZE E PERPLESSITA’ SUL FUTURO DEI LAVORATORI DELLA CANTIERISTICA

Dopo la grande fermata decennale che ha interessato lo stabilimento VERSALIS, è doveroso fare il punto della situazione.
Terminate tutte le attività previste, la CONFAEL si pone degli interrogativi circa la situazione delle maestranze ancora in forza nei cantieri.
Da qualche settimana, infatti, si iniziano a notare già i primi segnali di insofferenza:
dove i lavoratori, cosiddetti stagionali, hanno avuto il loro certo ritorno allo stato di
disoccupazione, i lavoratori con contratto a tempo indeterminato delle ditte della cantieristica vivono nella totale disorganizzazione e in una situazione di incertezza costante e perpetua.
Questo territorio, puntualmente, assiste anche all’assegnazione di grosse commesse ad aziende non locali che, pur di finire nei tempi prestabiliti dalla fermata, si avvalgono comunque di maestranze ed imprese locali, e disattendono ciò che dovrebbe essere alla base di un contratto, IL RISPETTO DEGLI STIPENDI, innescando una sorta di reazione a catena in termini economici a carico della collettività.
Come da prassi, c’è chi sta scaricando sulla collettività le proprie responsabilità, chi si giustifica dichiarando lo stato di crisi, ricorrendo in alcuni casi agli ammortizzatori sociali, o motivando il tutto mascherandosi dietro la mancanza di commesse; all’orizzonte si comincia a intravedere un autunno caldo.
Facendo i dovuti scongiuri, salvaguardando le aziende virtuose del territorio e quelle che si
affacciano su di esso, non sarebbe necessario creare una check-list di tutte le aziende interessate?
Su VERSALIS, CHEMGAS, LYONDELL BASELL ed ENIPOWER, saranno riversate tutte le responsabilità, ma sappiamo bene che sono le aziende appaltatrici responsabili delle gestioni, e che tali gestioni molto spesso risultano fallaci.
Al netto di ciò, a breve sarà in atto il cosiddetto scarica barile, e purtroppo a pagare saranno in
ogni caso le maestranze e il sistema economico locale, ed è amaro che nessuno prenda una
posizione netta o che, quanto meno, si assumi le proprie responsabilità lasciando da parte una propria superficialità sulla questione che da tempo è palpabile nelle mura dello stabilimento.
Allora, considerata la scadenza triennale dell’affidamento di manutenzione meccanica, ci chiediamo se non sarebbe opportuno inserire e garantire nel nuovo capitolato determinati standard di qualità, professionalità locali, requisiti economici e finanziari, preferendo chi attua un’attenta gestione della propria impresa, garantendo una certa affidabilità? E naturalmente, sarebbe auspicabile valutare le aziende del territorio in primis, e successivamente chi viene da più lontano, senza dimenticare i lavoratori del territorio.
Stessa situazione e auspici valgono per altri stabilimenti presenti territorio, quali ENEL e A2A,
interessati ad importanti progetti di riconversione o realizzazione di impianti ex novo, dove, ad oggi, non è chiaro quale sarà il contributo in termini di occupazione ed impreseche dovranno dare a questa città.

Baldari Alessandro Segretario Territoriale

Confael Metalmeccanici

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