SAN VITO DEI NORMANNI – Dall’affollata conferenza sull’emergenza Xylella promossa a San Vito dei Normanni dal Centro Studi Europaitalia, in collaborazione con Confagricoltura, C.I.A., Protezione Civile, Oleopuglia e Associazione Attiva San Vito, e che ha visto le relazioni del Prof. Francesco Porcelli, noto entomologo dell’Università di Bari, del Dott. Giovanni Melcarne, Presidente del Consorzio di tutela olio dop Terra d’Otrantceo, e dell’Avv. Andrea Caroppo, Consigliere Regionale, sono emerse sia l’importanza e l’urgenza assoluta di applicare alla lettera la normativa che prevede la distruzione meccanica delle erbacce attraverso arature o trinciature, i trattamenti contro il vettore e la rimozione immediata di tutte le piante accertate infette.
Dalle relazioni e dalle testimonianze degli agricoltori, inoltre, è stata chiaramente smentita ogni altra ipotesi non scientifica, e che purtroppo ha già causato danni altrove per le false speranze innescate, sui disseccamenti prodotti da Xylella, su cui attualmente non esiste purtroppo alcuna cura.
“Non possiamo permettere che i nostri ulivi, che rappresentano la nostra identità bimillenaria e la risorsa del presente, secchino a causa della diffusione incontrollata del batterio, anche per fare in modo che questo grande patrimonio, che noi abbiamo ricevuto in dono dal passato, sia trasmesso alle generazioni future. Occorre pertanto un monitoraggio continuo del territorio della c.d. zona di contenimento – ha sottolineato l’Avv. Luca De Netto, Presidente del Centro Studi Europaitalia – con maggiore presenza dei campionatori dell’ARIF, e la presa di coscienza da parte di tutti i cittadini di segnalare le piante che presentano sintomi di disseccamento affinché siano analizzate. E’ fondamentale, inoltre, maggiore sensibilità concreta da parte della classe politica all’agricoltura, affinché gli agricoltori non siano lasciati soli.”
Le associazioni, gli agricoltori e i numerosi amministratori presenti hanno altresì sollecitato la Regione Puglia, per il tramite del Consigliere Regionale Caroppo, a che si intervenga immediatamente per rimuovere i focolai infetti, come prevede la legge, e per conoscere con maggiore celerità l’esito dei campionamenti.
Il vettore, infatti, nelle prossime settimane sarà già attivo, con il rischio concreto di estendere il contagio, evento che sarebbe disastroso per quella parte di territorio pugliese che può ancora essere salvato se tutti fanno la loro parte nel pieno rispetto delle leggi che regolamentano la questione.