ROMA – Ripartiamo da Roma con tutta la convinzione e l’entusiasmo possibili. Il primo congresso nazionale di Direzione Italia segna l’inizio di una fase nuova, la proposta politica che fissa le modalità d’uso di una stagione tutta da scrivere. I paletti sono chiari e definiti. Da una parte la coerenza, dall’altra l’apertura al dialogo ma anche l’indisponibilità a compromessi che esauriscono la loro utilità ai blocchi elettorali. Direzione Italia deve affermare una sua precisa identità nell’essere forza alternativa al centrosinistra, dopo il debutto alle urne di domenica scorsa che ha fatto registrare segnali incoraggianti. Occorre continuare nel solco del radicamento sul territorio. Ma la linea è segnata. Siamo convinti, al di là degli spot elettorali e delle manovre di facciata, che il migliore investimento nel tempo sia la dichiarazione di valori condivisi e il lavoro coerente in qualsiasi contesto politico e istituzionale. Dal governo del sistema Paese al territorio. Né inciuci, né inganni. Né grillini, né nazareni. Raffaele Fitto ha dettato con chiarezza il perimetro di un centrodestra maturo e affidabile, capace soprattutto di rispondere con serietà e senza diversioni al mandato dei cittadini. A questo proposito spiace considerare il passaggio di Rocco Palese da Direzione Italia a Forza Italia: la “direzione” deve essere per l’Italia, non certo tendere a calcoli di convenienza, specialmente personali. Per questo l’unità del centrodestra non può che essere una priorità, il viatico migliore in vista delle prossime politiche. Ma questo vale anche per Brindisi, dove c’è un anno di tempo per ragionare attorno a una proposta che sappia ricostruire la fiducia della comunità da una parte, e poi governare a distanze planetarie dagli interessi particolari. Non sarà facile ma chi ha passione per la politica sente tutto l’entusiasmo per provarci. Tutte le forze moderate e riformiste in campo possono concorrere a un obiettivo che va visto in termini di opportunità e di una proposta credibile e unitaria. Da qui la necessità di un equilibrio condiviso e di un clima di coesione e compattezza: è ciò che serve per dare testa, gambe e fiato a un progetto politico. L’unica possibile “direzione” per la vittoria.

Pietro Guadalupi

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