BRINDISI – Approvato ieri pomeriggio il bilancio consuntivo 2018 in Consiglio comunale, a Brindisi, con 19 voti a favore e 4 contrari e riconosciuti diversi debiti fuori bilancio.
Ma l’assise si è poi conclusa per mancanza del numero legale: oltre alle assenze dei consiglieri PD Antonio Elefante e Giampaolo D’Onofrio, ciò che ha destato clamore (e che è stato stigmatizzato da Art. 1, La sinistra ed E’ Viva) è stata l’uscita dall’aula dei tre consiglieri di Liberi e Uguali Antonio Manfreda, Alaessandro Antonino e Sandro Massaro.
“Si è palesata – hanno scritto i tre consiglieri del M5s Gianluca Serra, Tiziana Motolese e Paolo Le Grazie – una chiara ed evidente frattura nella maggioranza. Così le opposizioni non hanno ritenuto opportuno garantire il numero legale necessario per la prosecuzione dei lavori per rendere palese alla cittadinanza come ciò che si afferma essere granitico in realtà mostra la sua fragilità dovuta a seri malumori al suo interno”.
Critici anche i consiglieri di opposizione Cavalera e Quarta (Forza Italia), Oggiano (FdI), Saponaro (Lega), Loiacono (Idea), lo Martire (Brindisi Popolare) ed Antonino (PRI), i quali parlano di “ricatti e logiche spartitorie”, evidenziano che “il sindaco Rossi e la sua maggioranza sinistra la storia la stanno cambiando, ma in peggio”.
In merito al consuntivo, l’assessore al Bilancio Cristiano D’Errico ha spiegato che l’equilibrio di parte corrente è positivo per circa 8,1 milioni di euro ma che sottraendo il Fondo crediti di dubbia esigibilità, (pari a circa 14 milioni di euro nel 2018) evidenzia un disequilibrio effettivo di circa 6 milioni di euro.
Una situazione piuttosto difficile a detta dello stesso sindaco Rossi e che implica delle scelte, sebbene si stia cercando di non tagliare servizi e posti di lavoro; e che non è certamente risolvibile in un paio di anni. Intanto, si sta cercando, tramite l’Abaco, di incassare tutte le somme possibili.