BRINDISI – In questi giorni, nel corso di una mirata operazione finalizzata al contrasto della pesca illegale, il personale militare imbarcato sulle Motovedette in forza al Comando della Capitaneria di Porto di Brindisi, hanno eseguito dei controlli e dei sequestri nel porto di Brindisi.

In particolare, la Motovedetta CP 720 si è imbattuta in un’imbarcazione da diporto, il cui occupante aveva appena terminato di calare in porto una rete da posta, senza averne titolo, e per di più in zona vietata. La rete avrebbe potuto creare serio pericolo alla navigazione, i militari quindi hanno proceduto al sequestro dell’attrezzo che si estendeva per oltre 400 metri ed a comminare la relativa sanzione amministrativa per un importo massimo di 3mila euro in applicazione Decreto L.vo n. 04 del 09 gennaio 2012, così come modificato dalla Legge 154/2016 del 28 luglio 2016.

Si rammenta, che la rete, è un attrezzo da pesca che non può essere detenuto da coloro che, essendo privi della prevista licenza, non sono abilitati ad esercitare la pesca professionale.

Mentre, la Motovedetta CP 263, sempre all’interno del porto di Brindisi, ha proceduto alla contestazione di illecito amministrativo per un ammontare massimo di 3mila euro ad un pescatore sportivo subacqueo, che aveva praticato tale tipo di pesca con l’ausilio di apparecchio autorespiratore, l’attrezzatura ed il prodotto ittico consistente in frutti di mare sono stati sequestrati. I molluschi confiscati, ancora vivi, destinati, presumibilmente, alla vendita illegale sulle strade del territorio comunale o presso i ristoratori locali, sono stati rigettati in mare dal personale operante.

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