Contro la violenza di genere: si inaugura oggi in Questura la “Stanza delle parole non dette”

Le donne e i bambini vittime di violenza trovano da oggi ascolto all’interno della “Stanza delle parole non dette”. Lo spazio, allestito presso la Questura di Brindisi, sarà inaugurato oggi, lunedì 8 marzo, data simbolica in cui ricorre la giornata dedicata ai diritti delle donne, con una cerimonia sobria, nel pieno rispetto delle normative anti Covid. Il progetto, ideato dall’associazione Inner Wheel Club di Brindisi e accolto con entusiasmo dalla Questura, sarà presentato alle ore 11.30 di stamattina durante la conferenza stampa che precede la cerimonia d’inaugurazione e che si svolgerà nella Sala Riunioni sita al 2° piano.

Nello specifico, il progetto ha previsto l’organizzazione di uno spazio protetto e attrezzato, dove un team di esperti della Polizia di Stato è pronto ad assistere donne e bambini in fuga da violenze e abusi. Nella “Stanza delle parole non dette” è, infatti, è possibile raccontare il proprio disagio e chiedere aiuto.

«Nel tempo – riporta la nota stampa diffusa dalla Questura – ci si è resi conto che gli spazi in cui venivano sentite le fasce deboli, fredde stanze e con un arredamento prettamente da ufficio, non erano gli ambienti più idonei a farli sentire a loro agio e rassicurati dalle Istituzioni, e neppure il luogo dove gli operatori potessero raccogliere le testimonianze delle vittime essendo stanze in cui il dramma della violenza, della solitudine e della fragilità entravano con forza.

Invece, nella “Stanza delle parole non dette” quelle donne e quei bambini traditi, il più delle volte, da una persona a loro cara, troveranno le braccia aperte di personale specializzato della Polizia di Stato nel settore, pronto a raccogliere immediatamente le denunce, sostenendoli anche con l’attivazione di contatti immediati con la rete antiviolenza presente nel territorio.

I dati raccolti nell’anno 2020, tragicamente segnato dalla forzosa coabitazione dovuta alle prescrizioni dettate per favorire il contenimento del COVID-19, ha portato questo Ufficio a denunciare oltre 70 episodi di maltrattamenti in famiglia e applicare 7 provvedimenti di ammonimento. Oggi, grazie all’introduzione normativa del “Codice Rosso”, le gravi condotte, in passato non adeguatamente tipizzate, hanno trovato una risposta adeguata. La Polizia di Stato, da ultimo, ha introdotto il nuovo applicativo “Scudo” in cui confluiscono tutti gli interventi delle pattuglie (Polizia e Carabinieri) per violenza domestica. I dati inseriti sono, quindi, patrimonio comune e consentano agli operatori, in tempo reale e in fase di primo intervento, di consultare e individuare informazioni che riguardino soggetti o luoghi, oggetto di precedenti segnalazioni».

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