Succede anche questo in tempo di psicosi. La Constellation Brands, ufficio di comunicazione dell’azienda produttrice della Corona Beer,ha divulgato un comunicato per informare tutti i consumatori,che non c’è nessuna connessione tra il virus e la birra. Eccetto il nome, naturalmente. Intanto, però, il caso ha fatto il giro sul web, suscitanto non poche ironie.Tra le più diffuse, quelle che vedono le bottiglie di Corona in quarantena di fronte agli altri marchi del settore.
E tutto questo ha provocato un calo di fatturato all’azienda produttrice che, da varie ricerche, ha scoperto che nelle due ultime settimane sono aumentate in maniera esponenziale sui motori di ricerca online,termini del tipo «beer virus» e «Corona beer virus».I Paesi più creduloni in tal senso? Portogallo, Argentina e Paesi Bassi,Malesia, Danimarca, Romania e Taiwan. Pochissime ricerche invece in Italia.