Nei giorni scorsi siamo stati facili profeti di una situazione molto preoccupante nella città di Brindisi e, più in generale, nel territorio di questa provincia. Le autorità sanitarie hanno chiaramente sottovalutato la portata del problema, ignorando gli appelli ad uno screening esteso al personale sanitario, nonché al personale ed agli ospiti delle residenze sanitarie. Oggi, purtroppo, paghiamo le conseguenze di inaccettabili superficialità, anche alla luce dei 102 tamponi risultati positivi nella Rssa “Il Focolare”. Un numero enorme, soprattutto se si considera che i 45 operatori contagiati in questi giorni hanno fatto regolarmente ritorno a casa, con i rischi epidemici che si possono facilmente immaginare.
Bisognava intervenire prima ed invece i nostri appelli sono stati ignorati, mentre Governatore della Puglia e Sindaco di Brindisi hanno continuato (fino a poche ore fa) a minimizzare il problema. Il primo cittadino, in particolare, azzarda anche analisi epidemiologiche, facendosi carico di un compito che non gli appartiene e che va tutto in capo ai vertici dell’Azienda sanitaria brindisina.
A questo punto io ed altri colleghi parlamentari chiederemo un intervento diretto del Ministro della Salute affinché la gestione di questa emergenza venga affrontata da chi ha esperienza specifica ed anche i mezzi per intervenire. Chiederemo pure di spiegarci perché la provincia di Brindisi ha, in Puglia, il minor numero di posti di terapia intensiva e la minore capacità di analisi dei tamponi, con conseguenze drammatiche in termini di contenimento del contagio.
Lo ha affermato l’on. Mauro D’Attis durante una diretta facebook.
Ha ragione il signor Mauro Dattis qui non è finito proprio niente altro che tutto andrà bene