Curto: “Francavilla sarà costretta a tornare a votare ben prima della fine della consiliatura”

euprepio curto

BRINDISI – Riceviamo e pubblichiamo una nota di Euprepio Curto.

I motivi per i quali Progetto per l’Italia ha dichiarato attraverso il suo capogruppo, l’avv. Domenico Attanasi, che si riserverà di valutare volta per volta  i provvedimenti che approderanno in Consiglio comunale, pur restando alla opposizione, non costituiscono eccezione rispetto ad una regola fino ad ora osservata da tutte le altre forze politiche, nessuna esclusa,  ivi comprese quelle che oggi vorrebbero  intestarsi l’esclusiva  dell’opposizione a Bruno e alla sua maggioranza. Pertanto chi vorrebbe gridare allo scandalo per ciò che potrebbe avvenire, ma non è ancora  avvenuto, e che sicuramente  non è dato sapere se mai avverrà, farebbe bene ad essere più cauto nelle valutazioni  al fine di  evitare puntuali e non indolori repliche.

Sia ben chiaro! Né Curto, né Attanasi,  si scandalizzano  per le domande che in molti si pongono sui motivi della mancata apposizione della firma in calce alla mozione di sfiducia, peraltro al momento sottoscritta solo da  Rifondazione, Sinistra Italiana e FI. Sono interrogativi del tutto legittimi se si considera che della opposizione a Bruno proprio Curto e Attanasi (credo che nessuno possa smentirlo)  sono stati i più fieri e coerenti interpreti.

Ebbene, per quanto ci riguarda, sarebbe fin troppo facile asserire e giustificare la mancata firma con la non condivisione dell’approccio politico di una  mozione esclusivamente centrata sulle responsabilità e sulle colpe di Maurizio Bruno. Sarebbe fin troppo semplice, perché se è vero che  questo sindaco  ha fornito un numero impressionante di elementi a suo carico per addebitargli l’attuale delicatissima situazione, è pur vero che ad uscire malconcia da questa tornata amministrava è tutta la  sinistra che messa alla prova del governo cittadino  ha fallito  senza appello tale prova, anche se al suo interno va registrata  con sicuro rispetto quella parte di essa che, senza tradire i propri valori di riferimento,  pur tuttavia sta  facendo  emergere molto positivamente uno straordinario  sforzo culturale con  una disponibilità al dialogo anche  con forze e soggetti portatori di storie ad essa sinistra sicuramente alternative. Invece no!

Progetto per l’Italia ritiene che, allo stato, la vera priorità non risieda nel futuro di Maurizio Bruno, né nella conclusione più o meno anticipata della Legislatura. La priorità sta nel verificare se la politica locale intende aderire   ad un certo tipo di modello istituzionale, oppure al suo esatto opposto. E lo scontro tra un consigliere di maggioranza e un autorevole membro della Giunta Bruno – che in definitiva ha costituito  l’occasione  per far  deflagrare la crisi-  lungi dal volerlo  derubricare in una mera questione di buone (o meno buone) maniere, non è altro che la spia della scelta a cui questo  ceto politico  sarà chiamato nelle prossime settimane.

Chi ancora oggi insiste sul falso dilemma mozione di sfiducia sì, mozione di sfiducia no, nella migliore delle ipotesi è un ingenuo in buona fede. La posta in gioco è molto più alta, e attiene agli interessi in gioco e alla legittimità e liceità degli strumenti che si intendono utilizzare per perseguirli. E quando per conseguire il risultato si ricorre all’accattonaggio politico – sia attivo che passivo –  elevato a sistema, ebbene quello è il momento in cui il corpo sociale attaccato da tale virus  o  sa trovare al proprio interno gli anticorpi capaci di reagire, oppure è condannato ad essere invaso e  infestato dalle metastasi.

Che Francavilla sarà costretta a tornare a votare ben prima della conclusione naturale della legislatura è di solare evidenza. Che ciò possa o debba accadere solo  dopo una accurata operazione di bonifica politica delle Istituzioni  dovrebbe costituire l’ovvia premessa per ridare dignità alle istituzioni locali.

 

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