BRINDISI – Si intitola “Da che mondo è mondo…” il secondo album del cantautore pugliese Vincenzo Maggiore che arriva a distanza di quattro anni dall’opera prima “Via di fuga”. La nuova produzione, patrocinata da Puglia Sounds, è disponibile su tutti i principali store di musica online.
Un nuovo passo verso la moderna canzone d’autore “made in Italy”; un lavoro in cui il pop raffinato si avvicina alla musica mainstream senza mai abbandonare la propria identità. Dalle dieci tracce che compongono l’album emerge una visione “allargata” e meno personale come denominatore comune. A differenza della precedente produzione, “Da che mondo è mondo…” raccoglie canzoni non totalmente autobiografiche. L’autore affronta le tematiche del disco “al plurale” come se volesse riconoscersi parte integrante di una collettività, rispecchiarsi nei sentimenti che segnano la vita degli uomini e, allo stesso tempo, prendere le distanze da alcune idee condivise.
Il ventaglio è ampio e viene esplorato a trecentosessanta gradi passando dalla constatazione più amara (“Le cose belle hanno i minuti contatti” – Modi di dire) all’esigenza di trovare sempre e comunque un motivo per essere felici (Delacroix). Agli estremi sono anche il racconto delle paure infondate che diventano certezze (L’uomo lupo) e il ricordo di una storia di grande umanità che ancora oggi riecheggia nella memoria di una comunità (Kush me dëgjon, riferita allo sbarco degli albanesi nel ’91 a Brindisi). Non manca il filo nostalgico e riflessivo che aveva già segnato “Via di fuga” che trova forma ed espressione nelle ballad Mosca cieca e Il mondo fermo. Di sapore tipicamente estivo è Onde, mentre #bravagente appare come un omaggio retrò al bel rap italiano degli anni ’90. Decisamente più “difficile” e di gusto sperimentale è L’attimo. Infine, Esopo è un chiaro invito ad andare fino in fondo per trovare la “morale della favola”.
Da un punto di vista stilistico, il nuovo lavoro di Maggiore si arricchisce grazie alla produzione artistica del chitarrista Umberto Coviello che ha curato produzione, musiche e arrangiamenti. Una scelta importante che ha conferito omogeneità sonora e continuità tra le varie composizioni. Ciò anche grazie alla sensibilità e alla bravura dei musicisti che accompagnano stabilmente il cantautore Maggiore e che hanno firmato l’opera con le proprie interpretazioni: Carlo Madaghiele (tastiere e synth), Alessandro Muscillo (basso e cori) e Andrea Miccoli (batteria).