Martedì 12 dicembre, alle ore 17.30, presso la biblioteca provinciale “MediaPorto” di Viale Commenda, 1 il Comitato Liberi Cittadini contro il deposito GNL promuove la proiezione del video-reportage “Il metodo Piombino: l’Italia oltre la legge”.
La proiezione del video reportage è l’occasione per avviare una discussione pubblica nella la città rispetto all’imposizione di un deposito GNL nel porto con semplificazioni ed elusioni così come è successo con l’installazione del rigassificatore galleggiante FSRU Golar Tundra di SNAM nel porto di Piombino, importante porto polifunzionale toscano per l’imbarco per l’isola d’Elba, per la Sardegna e per la Corsica, in un territorio già sacrificato al fossile e fortemente inquinato da una grande acciaieria, oggi JSW (Jindal Steel Works).
Il dibattito sulle nuove strategie energetiche non è mai stato così acceso come oggi.
Dallo scoppio della guerra russo-ucraina, le grandi potenze, assieme alle lobby di settore, hanno ridisegnato le dinamiche del mercato dell’energia globale con conseguenze di vasta portata sul nostro approvvigionamento nazionale.
Ma da nord a sud, l’Italia si sta preparando, volente o nolente, a diventare un hub per la distribuzione del LNG in Europa e il collocamento di un rigassificatore a Piombino è solo il primo intervento in questa direzione visto che altre località sono state prescelte (Ravenna, Vado Ligure, Porto Empedocle, Gioia Tauro, Cagliari, Brindisi, ecc.) per il trasferimento dell’ ”oro azzurro”.
Con l’articolo 5 del Decreto Legge 17 maggio 2022, n. 50, il cosiddetto Decreto Aiuti stilato dal Governo Draghi, sicuramente con tanto di zampino di Eni e SNAM, si impone l’esenzione della Valutazione di Impatto Ambientale e di qualsiasi altra valutazione di impatto sui territori per velocizzare la realizzazione di tali opere legate all’approvvigionamento energetico e non solo.
Le amministrazioni, a qualunque titolo interessate nelle procedure autorizzative, incluso il rilascio della concessione demaniale marittima, delle opere e delle infrastrutture connesse, dovranno attribuire ad esse priorità e urgenza negli adempimenti e nelle valutazioni di propria competenza.
L’autorizzazione ha addirittura effetto di variante degli strumenti urbanistici vigenti, nonché di approvazione della variante al piano regolatore portuale, ove necessaria.
In pratica gli Enti, soprattutto le amministrazioni, non devono fare troppe storie, non possono apporre vincoli o prescrizioni: al limite potranno solo chiedere integrazioni al progetto.
Per queste opere, indubbiamente anacronistiche e palesemente inutili nella prospettiva, verranno anche utilizzati fondi del PNRR nonostante la UE abbia raccomandato agli Stati membri che gli orientamenti sulle modifiche ai Piani di Ripresa e Resilienza, nel contesto del Piano RepowerEU, devono andare nella direzione della riduzione della dipendenza delle fonti fossili (principalmente il gas) per cui non è escluso che alla lunga l’Italia potrebbe avere problemi con l’Unione Europea per aver utilizzato impropriamente i fondi del PNRR.
Anche Brindisi rientra in questo piano?
Il “metodo Piombino” è lo stesso applicato a Brindisi per il Deposito GNL di Edison?
E queste “strategie” rispondono davvero alle logiche dell’interesse nazionale?
Sulla questione interverrà Max Civili, giornalista indipendente e analista geopolitico, autore del video-reportage, con il quale si aprirà un confronto per cercare di dare le risposte a questi interrogativi che riguardano molto da vicino i brindisini e non solo i brindisini.
Comitato Liberi Cittadini contro il deposito GNL
con la collaborazione di:
Movimento NO TAP/Snam di Brindisi
Rete Nazionale NO Rigass/NO GNL
Campagna Nazionale “Per il Clima, Fuori dal Fossile”