E’ accaduto tutto nel giro di qualche ora. Il MoVimento 5 stelle cambia gli alleati politici al Parlamento europeo con il beneplacito degli iscritti che si sono espressi sul blog in maniera favorevole. Ma stasera arriva il rifiuto da parte dei partiti aderenti all’ ALDE tramite il leader, Guy Verhofstadt.
A porre in votazione il cambio di alleanze (senza nessun preavviso) è stato lo stesso Beppe Grillo, domenica 8 alle ore 10, con un post in cui spiegava che dopo l’ingresso al Parlamento europeo del 25 maggio 2014 e la successiva adesione al gruppo EFDD (Europe of freedom and Direct Democracy) insieme agli inglesi dell’UKIP di Farage, i recenti avvenimenti europei (la Brexit su tutte) hanno richiesto di ripensare la strategia di alleanze in Europa. Beppe Grillo quindi ha chiesto di scegliere quale futuro avrà a Strasburgo il Movimento. In quale gruppo, cioè, dovrà far confluire i propri eletti e di scegliere tra l’ALDE (“gli unici ad aprire un dialogo con noi”), il Misto (ma non essere in un gruppo vuol dire non contare, è l’avvertimento) o restare in EFDD. Ha poi aggiunto che “ALDE conta 68 eurodeputati e con la presenza del MoVimento 5 Stelle diventerebbe la terza forza politica al Parlamento europeo. Questo significa acquisire un peso specifico di notevole importanza nelle scelte che si prendono. Significa in molti casi rappresentare l’ago della bilancia: con il nostro voto potremo fare la differenza e incidere sul risultato di molte decisioni importanti per contrastare l’establishment europeo. Non rinneghiamo le scelte del passato che ci hanno portato dove siamo oggi”. Facendo intendere chiaramente di preferire questa ipotesi.
Non sono mancate subito le reazioni degli eletti del MoVimento 5 stelle. L’eurodeputato Marco Zanni ha scritto sul proprio profilo Facebook: “Apprendo dal Blog di Beppe Grillo che oggi, domenica 8 gennaio, si vota per decidere se confluire nel gruppo politico dell’ALDE, rimanere nell’attuale gruppo EFDD o andare nei non iscritti. A chi me l’ha chiesto rispondo anche qui: io come eurodeputato del M5S non ne sapevo niente e come voi attivisti e non, ho appreso la notizia, con sorpresa e sconcerto, questa mattina”. Lo stesso Carlo Sibilia, considerato tra i meno critici del Movimento, ha pubblicato sul proprio profilo Facebook quello che solo 3 anni fa il gruppo ALDE pensava del Movimento 5 stelle concludendo con un laconico “decidete se meglio soli (vi ricordo che il parlamento europeo non ha iniziativa legislativa, cioè, per intenderci i deputati non possono proporre leggi) o male accompagnati e un po’ ipocriti. Di inversione U, di ipocrisia, finta democrazia diretta e pagliacciata hanno invece parlato tutte le altre forze politiche italiane con l’eccezione di Roberto Speranza, PD, che ha così commentato sul suo profilo Twitter: “La seconda forza politica italiana, pur se con le solite ambiguità, rompe con gli antieuropeisti e razzisti di Farage. È una buona notizia”.
Intanto Farage, l’ex alleato grillino in Europa, ha così commentato oggi sulle pagine di Repubblica: “Ho il sospetto che, se il MoVimento 5 Stelle entrerà a far parte dell’Alleanza dei Liberali e dei Democratici per l’Europa, il consenso per il parato di Grillo non durerà a lungo”, “non sapevamo niente di questo voto indetto da Grillo per decidere con chi allearsi a Strasburgo. E per la verità non ne sapevano niente nemmeno molti parlamentari europei dello stesso Movimento”. Che aggiunge: “Da un punto di vista politico, sarebbe completamente illogico per il Movimento 5 Stelle scegliere di unirsi al gruppo più fanaticamente filo-europeo del parlamento di Strasburgo. L’Alleanza dei Liberali e dei Democratici per l’Europa non appoggia l’uso dei referendum, né il fondamentale principio della democrazia diretta. E l’Alleanza dei Liberali e dei Democratici per l’Europa è anche la voce più forte all’interno del parlamento europeo a favore della creazione di un esercito della UE. Tutte posizioni in contrasto con quelle del Movimento 5 Stelle, mi pare”. Per poi chiudere: “Sia l’UKIP che il Movimento 5 Stelle, naturalmente, sono liberi di scegliere di rimanere parte di un’alleanza politica o di lasciarla. Certo è curioso che alcuni parlamentari europei del partito di Grillo, da quanto ci risulta, vorrebbero categoricamente restare nel gruppo Europe of Freedom and Direct Democracy, cioè insieme a noi. Ma siamo persone adulte e facciamo loro i migliori auguri”.
Le votazioni sono continuate sino ad oggi e si sono chiude alle 10, come preannunciato ieri. A darne notizia lo stesso Grillo sul blog con un messaggio a sua firma: “Hanno partecipato alla votazione 40.654 iscritti certificati. Ha votato per il passaggio all’ALDE il 78,5% dei votanti pari a 31.914 iscritti, 6.444 hanno votato per la permanenza nell’EFDD e 2.296 per confluire nei non iscritti. Grazie a tutti coloro che hanno partecipato.”
Non si sono fatte attendere le reazioni del mondo politico. Salvini della Lega Nord ha subito commentato: “Mi spiace per gli elettori in buona fede M5s che pensavano di votare un partito che voleva lasciare l’euro, cambiare l’Europa e bloccare l’immigrazione. Oggi, per qualche poltrona e qualche euro in più, Grillo e i 5 stelle stanno nel partito più europeista di tutti.” Mentre il senatore del PD, Marcucci parla di “votazione farsa”.
Intanto lo stesso Grillo risponde a Farage dal blog e scrive: “Caro Nigel, le nostre strade si sono divise. Tu hai ottenuto la vittoria della battaglia principale di UKIP: l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea. Un risultato epocale che non sarebbe mai arrivato senza la tua leadership. E sono felice che sia arrivato tramite un referendum, massima espressione della volontà popolare. Il MoVimento 5 Stelle invece la sua battaglia deve ancora vincerla e abbiamo valutato di andare in un altro gruppo politico in Parlamento Europeo perché riteniamo di poter affrontare con più concentrazione entrambi, noi e voi, le prossime sfide”. Ma anche tra il popolo pentastellato non si placano le polemiche nonostante il voto sia stato nettamente favorevole al passaggio del M5S all’ALDE, l’ira degli iscritti sulla scelta di Beppe Grillo è urlato a gran voce tra i commenti del blog.
Ma come una doccia fredda è arrivato in serata il rifiuto dell’alleanza da parte di Guy Verhofstadt, il capogruppo dell’ALDE: “Sono arrivato alla conclusione che non ci sono sufficienti garanzie di portare avanti un’agenda comune per riformare l’Europa” ha dichiarato l’ex premier belga che ha poi aggiunto “non c’è abbastanza terreno comune per procedere con la richiesta del Movimento 5 Stelle di unirsi al gruppo ALDE”. “Rimangono differenze fondamentali sulle questioni europee chiave” .
L’accordo sembrava certo, dopo la votazione favorevole di oggi degli iscritti al Movimento 5 stelle, e sottoscritto tra i due leader addirittura il 4 gennaio (cosa che aveva indispettito non poco gli eletti del Movimento 5 stelle tenuti allo oscuro di tutto) ma che, da quanto si apprende, è stato sconfessato dagli stessi eurodeputati dell’ALDE. Ad essere contrari erano stati sin da subito i tedeschi. “Molti di noi – ha spiegato de Sarnez – non possono concepire che un gruppo che ha sempre fatto della coerenza europeista la sua bandiera possa fare una scelta come quella di accogliere il movimento politico di Beppe Grillo” ai quali si sono aggiunti quelli francesi, secondo la leader della delegazione infatti, “con questa mossa Guy Verhofstadt ha perso quella piccola possibilità che aveva di fare un accordo con i socialisti e diventare presidente del Parlamento europeo. Inoltre, da domani sera, comunque andranno le cose, il gruppo ALDE è come se non esistesse più. Se, infatti, ci sarà l’ingresso del Movimento 5 Stelle, molti di noi ne trarranno le conseguenze”, lasciando intendere che sarebbero in tanti ad abbandonare il gruppo.
Stasera, invece, alla notizia del mancato accordo, su Twitter, l’eurodeputata francese, Sylvie Goulard ha così commentato: “La decisione del gruppo ALDE è negativa: scampato il pericolo 5 Stelle”.
Non si è fatto attendere nemmeno il commento di Grillo che sul blog scrive: “L’establishment ha deciso di fermare l’ingresso del MoVimento 5 Stelle nel terzo gruppo più grande del Parlamento Europeo. Questa posizione ci avrebbe consentito di rendere molto più efficace la realizzazione del nostro programma. Tutte le forze possibili si sono mosse contro di noi. Abbiamo fatto tremare il sistema come mai prima. Grazie a tutti coloro che ci hanno supportato e sono stati al nostro fianco. La delegazione del MoVimento 5 Stelle in Parlamento Europeo continuerà la sua attività per creare un gruppo politico autonomo per la prossima legislatura europea: il DDM (Direct Democracy Movement)”.
Ernesto Rizzo Redazione |