BRINDISI – “Tomo tomo, cacchio cacchio”. Nel cinema, Totò ne fece sapiente uso di questa frase.
E sembrerebbe scritta appositamente per l’ala francese M’Baye, venuto, appunto, tomo tomo dal Giappone, tra lo scetticismo degli addetti ai lavori del mondo della palla a spicchi.
Che apporto può dare un giocatore che è divenuto tale nel campionato giapponese, lontano anni luce da quelli più accreditati e difficili europei? Eppure, eccolo qui, signori. Nessuno si aspettava diventasse il Banks della situazione, ma lo è diventato (ed, al momento, lo sta addirittura superando).
Con quel volto da bambinone e con quei suoi 206 cm, sta diventando l’idolo indiscusso della tifoseria biancazzurra. La sta conquistando a suon di canestri. Canestri che gli stanno consentendo di stazionare al primo posto nella classifica marcatori della Serie A (21.3 punti di media e 24.3 di valutazione).
Non si sa perché la dirigenza l’abbia portato a Brindisi, dato che il campionato italiano è sicuramente più ‘campionato’ rispetto a quello giapponese, ma una cosa è certa: Nando Marino pare abbia vinto un’altra scommessa ed il tifosi gongolano (per ora e salvo smentite dai parquet nazionali).
Venendo all’aspetto pratico, nella filosofia di gioco di Sacchetti non c’è un leader: sono tutti leader. Ed è quello che sta accadendo anche a Brindisi. Il coach, infatti, lascia libertà di spaziare all’interno delle dinamiche di gioco, dando la possibilità ad ogni atleta di esprimersi nel miglior modo possibile, esaltandone le caratteristiche tecniche e fisiche. Certo, non era una ‘squadretta’ quando ha perso tre partite di fila e non è uno ‘squadrone’ ora che ne ha vinte due consecutive (tre in tutto). C’è ancora tanto da lavorare. E’ un roster in cantiere ed il risultato si vedrà a fine lavori. Lo si capisce dal calo puntuale che i ragazzi hanno nell’ultimo quarto, da alcune amnesie difensive, da un approccio ingenuo alla gara e da molti canestri errati. Ma Sacchetti sta costruendo una squadra che dell’agonismo fa la sua principale arma. Una squadra che mangia filo spinato e sputa sangue. Se poi ha un M’Baye così, beh…!
L’Enel, però, come dicevamo, non è solo M’Baye. Ha Scott, che è il quarto miglior realizzatore del campionato. Ha un Goss che sta assimilando sempre di più gli schemi del coach di Altamura; e sappiamo quanto per Sacchetti sia importante avere un play che detti i tempi di gioco e faccia girare bene la palla. Senza dimenticare capitan Cardillo, sempre più ‘capitano’, che sa trasmettere ai compagni la sua grinta e ‘fame’ di risultati. Ora, Brindisi è in attesa dei migliori English, Joseph e Carter, con quest’ultimo in crescita.
L’Enel cercherà il poker di vittorie nel prossimo match tra le mura amiche, contro il fanalino di coda Brescia. Sarà una rivale che vorrà certamente aggiungere i secondi due punti al proprio campionato. Scontro sulla carta abbordabile, ma Sacchetti non si fida: “Sarà una partita molto importante sotto l’aspetto psicologico – ha detto nel pre-gara – sono questi i match in cui deve emergere la maturità di squadra”.
Brindisi è, però, alle prese anche con gli infortuni. Agbelese ha ancora un problema alla caviglia, Moore, invece, ha iniziato da poco ad allenarsi in gruppo, anche se a spezzoni. Toccherà ancora un volta a Goss vestire la maglia n.10 del fantasista (tanto per usare un linguaggio calcistico).
Palla a due, dunque, domani, alle ore 18:15, presso il PalaPentassuglia.
Tommaso Lamarina Redazione |