La Lega Brindisi, da sempre, ed in particolare nel recente periodo di crisi economico-sociale, ha dimostrato verso l’amministrazione comunale atteggiamenti di ferma e dura opposizione ma, al tempo stesso, disponibilità al dialogo e alla collaborazione su argomenti e tematiche di esclusivo interesse della città. Una città, ed una provincia, ahimè, ancora una volta offesa e mortificata dalla gattopardesca e cinica politica del Presidente Emiliano che, forse per una partitica logica spartitoria, o per una presunta “ripicca” elettorale, esclude dalla sua giunta una rappresentanza brindisina che, al di là della colorazione politiche, ben avrebbe potuto rappresentare il territorio. Un quadro ancor di più desolante e grottesco perché quanto accaduto negli ultimi giorni, sia dentro che fuori del Consiglio comunale evidenzia, se ce ne fosse necessità, che questa maggioranza, improvvisata e inefficiente, è ormai al capolinea: non solo non è capace di amministrare l’ordinario, ma crolla miseramente di fronte a quello che, di fatto, costituisce il più importante atto amministrativo di una maggioranza politica e consiliare, e cioè il bilancio di previsione. E come si dice nella mia professione, con due aggravanti specifiche: le dimissioni dell’assessore, persona stimata e competente, ed il parere negativo del Dirigente al ramo che certamente sarà un burocrate, un tecnico, ma pur sempre un organo monocratico di legittimità e controllo. Ed è inspiegabile, agli occhi attenti della politica, perché si è voluto perseguire la strada prefettizia, seppur legittima (noi si lo abbiamo fatto, come centrodestra, ma dopo il non rispetto del termine di legge del 31 ottobre prorogato con Decreto Ministeriale del 30/09/2020)quando tecnicamente ben poteva il Sindaco Rossi, con uno scatto di orgoglio ed autorevolezza politica, produrre al suo “ingombrante” burocrate le proprie controdeduzioni, approvare lo schema di bilancio con la sua giunta e non renderla ulteriormente inadempiente ( perché è la giunta ad esserlo, non il consiglio comunale sic!) e portare il bilancio nella sede naturale e democratica del confronto politico, il consiglio comunale! Ed è incomprensibile, per certi versi pretestuoso, come fatto dall’amico ( la stima personale è indiscussa) e mio omologo segretario cittadino del PD, richiamare alla responsabilità tutte le parti politiche, in particolare le opposizioni. Omettendo, in maniera grave, che se di responsabilità bisogna parlare, il PD sicuramente è il primo a doversele assumere quale azionista di maggioranza di questa amministrazione, del suo operato e del suo oramai conclamato fallimento! Di conseguenza, se questa maggioranza politica è ancora tale anche numericamente, lo dimostri nell’assise comunale e si assuma la responsabilità, l’autorevolezza e la dignità di approvare quello che sarà lo schema di bilancio redatto dal commissario “constituit ad hanc rem”. Lo dico sommessamente al Sindaco, lo dico al PD: avete fallito purtroppo, e bisogna prenderne responsabilmente atto perché quello storico cambiamento, quel tanto decantato e mirabolante futuro promesso alla nostra città si è palesato solo come una clamorosa bugia! Noi riteniamo, convintamente, e credo di interpretare anche il pensiero di un intero centrodestra, che la via del riscatto soprattutto “sociale” per questa splendida città sia non solo la serietà ( indiscussa e propria anche del sindaco e di tutta la maggioranza) ma soprattutto la capacità di saper programmare a breve e lungo termine, definire un progetto univoco e lungimirante, dare corpo ad una Brindisi delle opportunità e non di semplice meta di servizi, di affermare la democrazia popolare e di far valere il bene collettivo al di sopra di quello individuale e di ogni altro interesse. Pertanto, ed in conclusione, noi come Lega non chiediamo le dimissioni del Sindaco e della sua giunta, non abbiamo questa arroganza o presunzione politica: diciamo solo, sommessamente, al Sindaco Rossi ed alla sua maggioranza, PD in primis, che dopo due anni di amministrazione litigiosa, inefficiente e improduttiva, non possono che trarne le loro doverose conclusioni: non per il bene della Lega, del centrodestra o del sottoscritto, ma per il bene della città!
Avv. Cosimo DE MICHELE