Nella mia umilissima cultura politica ricordo, come una sorta di vademecum sostanziale, le parole del Calamandrei il quale, durante i lavori della Costituente, sosteneva un concetto essenziale della vita politica del paese: “La Democrazia per funzionare deve avere un governo stabile: questo è il problema fondamentale della democrazia. Se un regime democratico non riesce a darsi un governo che governi, e’ destinato a finire”.

Un nozionismo che si traduce in realtà ed evidente pratica: Il fallimento complessivo, tangibile della Sindaca Carluccio e di una coalizione che merita di essere mandata all’opposizione: con risultati di evidente regressione e paralisi del tessuto economico-sociale.

E’ imbarazzante, a volte scostante, vedere un’ Amministrazione navigare a vista, guardarla mentre progetta qualcosa e poi scoprire che ha cambiato idea: vedasi il natale brindisino!.

E’ ignobile come questo balletto, questa pseudo dialettica partitica, venga presentata come il frutto di un ragionamento o di un dibattito democratico, quando in fondo è solo la triste, amara manifestazione dell’incapacità ed inesperienza politica della Sindaca.

Ora mi chiedo: la Sindaca ha ancora una maggioranza politica e numerica? Ha intenzione di governare realmente questa città? Ha seriamente intenzione di risolvere i problemi di Brindisi? Ed il mio pensiero non può che andare agli indigenti, alle famiglie senza una casa che dormono in un automobile, ai disoccupati, ad una città sporca ed invivibile, ma soprattutto alla vergogna nel vedere un’ Amministrazione imbambolata, gessata, ferma su uno sterile “redde rationem” interno alla coalizione.

Uno stallo cronico che ha determinato una assoluta improduttività amministrativa, una inesistente programmazione politica di rilancio socio-economico della città.

E chissà se il resto della maggioranza continuerà a sopportare ulteriori ed inutili personalismi che la mettono costantemente alla berlina, minando, di fatto, il precario equilibrio della coalizione.

In tempi non sospetti avevamo denunciato, come NCD-Area Popolare,  l’esistenza di una guerra interna alla compagine amministrativa, tesa alla spartizione delle poltrone: una faida che ne accentua ancor di più le difficoltà nell’azione amministrativa. I fatti di ieri, insiemi a quelli di oggi, ce ne danno conferma.

E il nostro sindaco che fa? Niente, non sa cosa dire e cosa fare, appellandosi alla facoltà di non rispondere, chiudendosi in una stanza per non affrontare l’evidentissimo imbarazzo suo e della sua maggioranza.

Ora mi chiedo: è veramente convinta di poter continuare a vivacchiare? La politica è fatta di programmi, di idee, di capacita’ e competenze,  e una città difficile come la nostra amata Brindisi, senza una seria programmazione è spacciata, e’ destinata all’oblio.

Proprio per questo, la Carluccio, se ha rispetto per il suo ruolo, per la politica e per la comunità che l’ ha eletta, dovrebbe compiere l’unico atto di dignità e di rettezza politica: le dimissioni,  sottovalutato sinonimo di umiltà e coerenza.

 

Avv. Cosimo De Michele

Vice coordinatore vicario provinciale NCD-Area Popolare

 

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