Ancora una volta, quando si parla di investimenti importanti che possono generale «lavoro buono», Brindisi non c’è. E’ triste fare i conti con questa realtà, ma noi non ci arrenderemo mai e siamo pronti a scendere in piazza e fare le barricate per difendere questo territorio.
L’ultimo caso è quello relativo all’intenzione di costruire in Puglia uno stabilimento della Intel e alle presunte indicazioni della Regione di candidare altri siti escludendo Brindisi. Vorremmo capire se questa provincia, che tanto ha dato a questo Paese contribuendo anche ad alimentare la rete elettrica nazionale con la centrale a carbone, sia nella considerazione del Governo in relazione agli investimenti da fare.
Non è la prima volta che accade, basti pensare al danno oltre che la beffa, costituita dall’esclusione di Brindisi dai benefici del Just Transition Fund, dimenticando di essere stata la sede della centrale a carbone più importante del Paese. E che la fase di decarbonizzazione che la interessa porterà la perdita di tanti posti di lavoro se non si interviene. Dove va a finire questa gente?
Vogliamo capire dall’Energia alla Sanità, dal porto alle infrastrutture, dalla mobilità – alta velocità e alta capacità -, alle tecnologie dell’idrogeno verde e della chimica verde, dalla Università ai centri di ricerca, all’agricoltura, Brindisi nella graduatoria dei vari Governi a partire da quello centrale quale posizione occupa. Se esista un progetto per questa provincia. La decarbonizzazione non può non prevedere linee di investimenti per questo territorio.
Non si tratta di sconfinare in logiche campanilistiche, ma di avanzare scelte di merito per la individuazione di importanti nuovi siti produttivi quale quello di allocare a Brindisi lo stabilimento di Intel, in considerazione del fatto che a tal fine sono disponibili circa 300 ettari nella zona ASI connessi a porto, aeroporto e scalo ferroviario.
Se questa – come nell’ultimo caso dell’investimento della Intel che genererebbe non pochi posti di lavoro – è l’attenzione riservata a Brindisi la Cgil non ci sta. Chiediamo alle Istituzioni a tutti i livelli maggiore attenzione per questa provincia. Lo facciamo da sempre, lo faremo sempre, ma in questo momento è più importante che mai che Brindisi non resti esclusa. Rivendichiamo attenzione e progetti per questo territorio e siamo pronti a fare le barricate.
Antonio Macchia
Segretario Generale
Cgil Brindisi