Decarbonizzazione, l’assemblea di centinaia di lavoratori ed il corteo sulla statale

La Centrale Enel rappresenta la principale vertenza occupazionale per Brindisi, con il rischio concreto della perdita di centinaia di posti di lavoro diretti e legati all’indotto. Un rischio già divenuto realtà con le procedure di licenziamento di oltre 70 lavoratori avviate dall’azienda SIR in queste settimane.

Allo stesso tempo Cerano è l’immagine più chiara dell’attuale fase del Sistema Industriale brindisino. La grave situazione della Federico II è solo l’apice di un processo lungo anni di progressiva desertificazione industriale di Brindisi, frutto di azioni silenti ed inconcludenti da parte di chi negli anni è stato chiamato a decidere sui destini dell’Industria nel nostro territorio. Una pericolosa bomba economico-sociale che i Sindacati denunciano da tempo e che occorre disinnescare con ogni mezzo per non ritrovarsi con sole macerie.

Per queste ragioni il Sindacato da tempo è impegnato con ogni mezzo a propria disposizione per la difesa di ogni singolo posto di lavoro legato alle attività della Centrale e per una attiva sensibilizzazione dell’opinione pubblica brindisina sulle nefaste conseguenze che la chiusura di Cerano – quindi la perdita di centinaia di posti di lavoro – potrebbero avere per l’intera economia cittadina e del territorio.

  • Lo scorso lunedì (20 maggio) il Coordinamento Industria della UIL di Brindisi si è convocato «fisicamente» a Cerano presieduto dal Segretario Regionale UIL con delega all’Industria Andrea Toma. Al centro dell’incontro l’urgente vertenza Enel-Cerano ma anche le altre vertenze del Sistema-Brindisi: Basell, EuroApi, Versalis, Edison e quella delle rispettive Aziende dell’indotto. Si è ribadita l’assenza di riferimenti politico-istituzionali brindisini significativi con i quali poter dialogare ed al contempo si è rinnovato l’impegno al confronto con ogni rappresentante del territorio ad ogni livello. Si è guardato con apertura alle condizioni Brindisi a divenire sito di produzione di pale eoliche off shore pur esprimendo perplessità sul numero di addetti che potrebbero essere coinvolti.
  • Questa mattina, giovedì 23 maggio, si è tenuta l’Assemblea Sindacale CGIL e UIL di tutti i lavoratori interessati nelle attività della Centrale, compresi i tanti lavoratori delle aziende dell’indotto. Focus sulle ricadute occupazionali negative e sule procedure di licenziamento collettivo già poste in essere da parte di alcune società.
  • Venerdì 31 maggio si terrà una Manifestazione cittadina Unitaria CGIL / UIL su Cerano, sempre con il medesimo obiettivo di salvaguardare i posti di lavoro e chiedere un futuro chiaro per lo Stabilimento brindisino. La Manifestazione sarà preparata, nei giorni precedenti, da un Attivo Sindacale CGIL / UIL, segno tangibile di una unità di intenti delle due sigle sindacali nella difesa del Lavoro.

Il Sindacato auspica che anche le Istituzioni del territorio facciano la loro parte in questo importane passaggio storico per Brindisi confidando, in particolare, nella sensibilità verso le istanze sociali che ha sempre caratterizzato l’impegno di S.E. il Prefetto.

Per Brindisi permane la necessità di una riflessione ampia per programmare il futuro: ne rimaniamo convinti e su questo vi è il nostro massimo impegno. Tuttavia la vertenza Cerano ha assunto i contorni di una vera emergenza sociale ed è in fasi come quella attuale che occorre fare rete per difendere la dignità di tanti lavoratori e delle loro famiglie. Ne va del futuro di questa terra.

per il Coordinamento Industria della UIL di Brindisi
(UIL – Uiltec, UilM, FenealUil e UilTrasporti)

Fabrizio Caliolo

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