La notizia relativa alla collocazione in cassa integrazione di 83 lavoratori della SIR addetti alla movimentazione del carbone ripropone in termini drammatici i problemi legati alle conseguenze del processo di decarbonizzazione. L’Enel ormai non fa mistero della sua chiara volontà di anticipare i tempi della dismissione della centrale Federico II, tanto più perché Terna non ha ancora fatto chiarezza su ciò che dovrà rimanere “in sonno” nell’eventualità di un accresciuto fabbisogno energetico a livello nazionale.
Nel frattempo, come era facile immaginare, si registrano altre conseguenze negative sul piano occupazionale che vanno ad aggravare una situazione già di per se drammatica che investe il comparto industriale brindisino.
Oggi più che mai, pertanto, è necessario fare pressioni sul Governo nazionale perché Brindisi torni al centro delle attenzioni attraverso la immediata riconvocazione del tavolo istituito presso il Ministero del made in Italy.
Un appuntamento che dovrà essere preceduto da un incontro operativo organizzato – come da intese raggiunte a livello ministeriale – dal Sindaco di Brindisi per redigere un elenco di emergenze ed anche per individuare possibili soluzioni.
Le organizzazioni sindacali si sono già attivate in questa direzione ed è necessario che lo facciano anche le istituzioni, così come è indispensabile un ruolo attivo di Confindustria la cui decisione di dar vita ad un ricco programma di festeggiamenti per il suo ottantesimo anniversario appare a dir poco fuori luogo in un periodo in cui a Brindisi si celebrano i funerali per la perdita di migliaia di posti di lavoro.
Lino Luperti – consigliere comunale e consigliere provinciale con delega all’Ambiente