BRINDISI – Riceviamo e pubblichiamo nota della CGIL.

“Apprendiamo in questi giorni dalla stampa locale – si legge nella nota – un rinnovato interesse in merito alla sentenza sul Demansionamento infermieristico emessa lo scorso mese di maggio dal Tribunale di Brindisi Magistratura Lavoro. Per completezza di informazione riteniamo doveroso puntualizzare che questa sentenza è il frutto di un lavoro in sinergia compiuto fra la FP CGIL di Brindisi, con i suoi rappresentanti sui posti di lavoro, i quali da anni chiedevano giustizia per i Colleghi Infermieri su quanto accadeva in reparto, ed il legale della CGIL che ha seguito la vertenza. La pronuncia, fra le prime in Italia in materia di demansionamento infermieristico, ma sicuramente pionieristica in Puglia, è stata pubblicata su siti specializzati in diritto del lavoro ed ha destato grande interesse in ambito sindacale. Rispetto al comunicato diffuso da altra sigla sindacale però, sentenza alla mano, sono doverose alcune puntualizzazioni. Non riteniamo che sia opportuno ridurre il contenuto giuridico della pronuncia al fatto che fra le mansioni improprie vi fosse il rifacimento dei letti o la esecuzione di mansioni alberghiere più in genere, quanto provato in giudizio è molto più importante: il GDL ha ricavato il proprio convincimento non solo dalle dichiarazioni testimoniali dei Colleghi di reparto, bensì da documenti provenienti dalla stessa ASL BR in cui era possibile cogliere “la natura endemica” del problema. A questo punto – salvo ed impregiudicato ogni aspetto di illegittimità già consumato e che vede la CGIL già promotrice di numerose vertenze tese al riconoscimento di un legittimo ristoro in favore dei Colleghi demansionati – esortiamo ASL BR , per il futuro, a riconoscere concretamente il problema relativo alla carenza di personale e, quindi, approfittando della Legge Madia sulla stabilizzazione del personale precario, chiediamo avviarsi la procedura”.

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