Se mai ce ne fosse stato bisogno, il Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano ha preso ancora una volta a ceffoni il sindaco di Brindisi Riccardo Rossi, facendo esattamente il contrario di quello che il primo cittadino si aspettava dal suo (ex) alleato e punto di riferimento politico.
La Giunta regionale, infatti, ha dato il via libera all’intesa riguardante la richiesta di autorizzazione per realizzare a Brindisi, in area industriale/portuale, un deposito costiero di 27.000 metri cubi per lo stoccaggio di benzina e gasolio, su iniziativa della società “Brundisium”.
Questa sconfitta per Rossi arriva dopo quella maturata nelle scorse settimane e riguardante il via libera della Regione al deposito di gnl proposto da Edison all’interno del sedime portuale di Costa Morena.
Per parlare con la terminologia comunemente usata dall’ambientalista Rossi, insomma, il “fossile” si appresta ad invadere l’area industriale e portuale di Brindisi, mentre i suoi sogni andavano in direzione di un passaggio esclusivo all’energia alternativa.
Ma l’aspetto che merita approfondimenti è certamente quello politico. Il Rossi che si vantava di avere una linea diretta con il Governo “amico” e addirittura di viaggiare a braccetto con Emiliano, trova da mesi le porte romane dei ministeri chiuse quando va a bussare (vedi il Ministro Cingolani), mentre da Bari continuano a fargli fare figuracce che minano ancora di più la sua credibilità.
Non basta, caro Sindaco, farsi una foto su una panchina fotovoltaica che alimenta telefonini per sentirsi ambientalista. La cruda realtà è che la sua idea di (non) sviluppo è naufragata con decisioni prese dall’alto. Esattamente quello che il primo cittadino ha sempre contestato. Allo stato attuale, infatti, Emiliano ha detto si ad Edison ed al deposito costiero, Patroni Griffi è stato nominato commissario per le opere portuali (che Rossi ha contrastato non poco, ponendo molti bastoni tra le ruote) mentre Guadagnuolo ha ampi poteri per sbloccare opere che rientrano nella zona “Zes”.
Chiunque, con un po’ di dignità, avrebbe già rassegnato le dimissioni, considerando fallita la missione di imporre uno sviluppo alternativo. Del resto, la storia insegna che chi prova a imporre una politica del “no”, spesso ottiene il risultato che ad un certo punto arrivi qualcuno che dica solo tanti “si”.
Ecco, Rossi si appresta a concludere il suo mandato amministrativo con una serie infinita di fallimenti, di opere annunciate e mai realizzate e di strumenti urbanistici ancora da elaborare. L’unico risultato che stava per ottenere è quello di una desertificazione del porto e dell’area industriale. Ci è riuscito in parte, prima che anche Emiliano si svegliasse e lo mandasse a quel paese.
Adesso bisogna solo comprendere con che faccia Rossi riproporrà la sua candidatura a sindaco della città. Non sarà semplice neanche per lui, anche se l’unica cosa che proprio non gli manca è la faccia tosta.
Ma i brindisini questa volta saranno molto più attenti prima di ipotecare il futuro della città per altri anni.
Lino Luperti – Movimento Regione Salento
Questo è il livello culturale e politico della societa brindisina. Sempre i soliti noti il cui unico compito è gioire quando le cose non vanno nel verso giusto. Contenti che nel porto saranno installate industrie altamente pericolose e inquinanti. Evidentemente per qualcuno ci sarà un tornaconto. Di vero c’è, però, il lavoro svolto dalla Regione per far sì che Brindisi tornasse ad essere la città del carbone, della benzina, del gasolio, del gas, del metano. Quindi, mentre a Bari si lavora per ampliare il porto alle navi da crociera e al turismo, Brindisi, da sempre, storicamente predisposta all’accoglienza, sarà costretta ad accogliere tutta la melma che altri si guardano bene dell’accettare. Un ringraziamento doveroso all’autorità portuale che in modo sapiente e furbesco a fatto si che tutto questo accadesse. Non so se i brindisini si sono resi conto di quello che sta accadendo. Probabilmente la loro indolenza non gli permette di vedere oltre il loro naso.