BRINDISI – Il Direttore di Confindustria Brindisi Angelo Guarini rompe il silenzio ed invia anche alla stampa – dopo averlo fatto nei giorni scorsi agli associati – una nota stringatissima con cui informa della destituzione dell’ormai ex Presidente Patrick Marcucci. Nel comunicato si legge quanto segue: “Si informa che il dott. Patrick Marcucci è cessato dalla carica di Presidente di Confindustria Brindisi – con decorrenza dal 4 maggio u.s. – in seguito ad un provvedimento sanzionatorio del Collegio Speciale dei Probiviri dell’Associazione, che ha deliberato la decadenza immediata del dott. Patrick Marcucci dalla suddetta carica, con l’effetto della conseguente ineleggibilità ad altre cariche del Sistema”.
Letto così non dice nulla, se si eccettua la parte in cui si fa riferimento al “provvedimento sanzionatorio” ed alla “conseguente ineleggibilità ad altre cariche del sistema”. Dal testo della nota risulta evidente, cioè, che il Collegio Speciale dei Probiviri dell’Associazione avrebbe ravvisato in Marcucci comportamenti non consoni al ruolo di Presidente di Confindustria, al punto tale non solo da destituirlo dal suo incarico, ma persino dal renderlo ineleggibile a qualsiasi altra carica. Leggendo tra le (poche) righe del direttore Guarini, si tratterà di fatti gravissimi, altrimenti non si giustifica una decisione di tale portata. Ma è proprio questi fatti che vorremmo conoscere, sia pure a distanza di due giorni da un provvedimento che, a memoria, non conosce precedenti: sia perchè è giusto che la stampa venga messa al corrente per rendere edotto anche chi ci legge (la gente vuol sapere se a capo degli Industriali avevamo un criminale o una vittima), sia per l’immagine dello stesso Marcucci che avrà anche lui il diritto di difendersi da ciò che gli viene contestato.
Non ci bastano queste poche righe. Vogliamo capire di più. E lo vorremo capire sia da Confindustria Brindisi che ha adottato un provvedimento tanto drastico, sia dal dr. Patrick Marcucci che, in quell’ambiente, ci è sempre parso perfettamente integrato.
Pamela Spinelli