BRINDISI – “Tempo fa il potere risolse l’intolleranza verso i commedianti cacciandoli fuori dal paese. Oggi gli attori e le compagnie hanno difficoltà a trovare piazze teatri e pubblico, tutto a causa della crisi. I governanti quindi non hanno più problemi di controllo verso chi si esprime con ironia e sarcasmo in quanto gli attori non hanno spazi né platee a cui rivolgersi. Al contrario, durante il Rinascimento in Italia chi gestiva il potere doveva darsi un gran da fare per tenere a bada i commedianti che godevano di pubblico in quantità”. Dario Fo
Rilevava Pier Paolo Pasolini che “Nel teatro la parola vive di una doppia gloria, mai essa è così glorificata. E perché? Perché essa è, insieme, scritta e pronunciata. È scritta, come la parola di Omero, ma insieme è pronunciata come le parole che si scambiano tra loro due uomini al lavoro, o una masnada di ragazzi, o le ragazze al lavatoio, o le donne al mercato – come le povere parole insomma che si dicono ogni giorno, e volano via con la vita”. In questo, si direbbe, è il senso e il significato dell’operare di Dario Fo (1926-2016), premio Nobel per la letteratura il 1997 “perché, seguendo la tradizione dei giullari medievali, dileggia il potere restituendo la dignità agli oppressi” , dopo esservi stato candidato già il 1975. Il prossimo 14 novembre Vincenza Lodeserto, Giacomo Carito e Domenico Saponaro tratteggeranno la figura letteraria, artistica e umana del grande maestro a un mese dalla sua scomparsa.
Nel corso del dibattito, preceduto dall’indirizzo di saluto della dr.ssa Maria Oliva, dirigente scolastica dell’Istituto “Palumbo” e aperto dal performer Angelo Antelmi, sarà ricordata la sua presenza a Brindisi il 2012, dal 19 novembre al 2 dicembre, attraverso le foto di Domenico Summa; in quell’occasione era stata allestita in palazzo Granafei, la sua mostra Lazzi, Sberleffi, Dipinti, aperta ai visitatori il 30 novembre, documentante come Fo abbia sempre intrecciato lo sviluppo del testo drammaturgico con l’elaborazione per immagini dello stesso. Seguì, il I dicembre, al teatro “Verdi”, la rappresentazione di Mistero Buffo.
Si prevedono inserzioni e interventi di Giuseppe Marella, Cesare Pasimeni e Giampiera Di Monte con la proposta di alcuni brani tratti dai testi teatrali di Dario Fo, con riferimento a Morte accidentale di un anarchico (1970) ed Eloisa (1999).
Coordina e introduce i lavori Emanuele Amoruso.
Organizzazione:
In_Chiostri – Manifesto della Cultura- Società di Storia Patria per la Puglia – Istituto “Ettore Palumbo”
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