BRINDISI – Tempi duri per i vili diffamatori a mezzo facebook (e non solo). Facile nascondersi dietro una tastiera, senza rivelare l’identitià, soprattutto quando le cose che si scrivono ledono l’onorabilità di una persona, donna o uomo che sia. Sindaco o non sindaco.
Fortunatamente, nel giro di pochissimi giorni, infatti, è stato individuato e denunciato l’autore di frasi diffamatorie nei confronti del sindaco Angela Carluccio e di altri politici locali.
Le offese, oltremodo oltraggiose, erano state postate su una pagina facebook di cui la nostra testata non aveva mai rivelato il nome, proprio per evitare che la morbosità di taluna gente potesse indurre ad andare a leggere la stessa e, consentirne, di conseguenza, un’ulteriore diffusione. Oggi possiamo, però, dire (essendo stati rimossi i commenti volgari) che la pagina era “Brindisini la mia Gente”, di cui l’amministratore ‘reale’ è il signor Cosimo Guercia. L’autore delle offese, invece, si firmava come Ermanno Mordini, ma altro non era se non M. C. un 41enne brindisino, incensurato, nei confronti del quale lo scorso 2 dicembre (il sindaco aveva sporto denuncia il 29 novembre scorso, ndr), gli agenti della Digos di Brindisi hanno effettuato una perquisizione che ha consentito di sequestrare le strumentazioni utilizzate dallo stesso per la commissione del reato ed il perdurare dello stesso.
Il 41enne, infatti, risultava aver aderito al cosiddetto “Shitstorm” (letteralmente “tempesta di letame”), ovvero una modalità di aggressione informatica (cybercrime) diretta verso gruppi registrati sulla piattaforma “Facebook”, prevalentemente incentrati sulla valorizzazione di aspetti locali o culturali, come il sito oggetto di hackeraggio.
L’indagato, dopo essere stato sottoposto ad interrogatorio, delegato dalla Procura di Brindisi alla Digos, è stato denunciato a piede libero per i reati di “accesso abusivo a sistema informatico”, “diffamazione aggravata” e “tentata estorsione”. Difatti, è emerso che l’uomo, in concorso con altri per ora non identificati, avesse in animo, oltre che di ledere l’onorabilità del sindaco Carluccio, anche di effettuare un tentativo di estorsione ai danni del titolare e gestore della pagina facebook hackerata per averne un indebito profitto, come dimostrato da un post dello stesso Mordini (alias M.C.) che recitava “Ora vi rubiamo i profili e poi vi chiediamo il cavallo di ritorno come a quelli del Collegio Tommaseo”.
E’ stato, inoltre, sequestrato materiale informatico che sarà sottoposto ad approfondito esame da parte di consulenti tecnici nominati dalla Procura.
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