Le dimissioni dall’incarico di vice Sindaco della prof.ssa Rita De Vito, illustrate peraltro dalla stessa in conferenza stampa di eccezionale durata, ha conseguito la presentazione di interpellanze dei gruppi consiliari di opposizione presenti in Consiglio e la relativa decisione del Sindaco di rivolgere invito al presidente dell’Assemblea comunale di proporre l’istituzione di una Commissione Speciale per la verifica del lavoro svolto nel settore dei servizi sociali, creando posizioni contrastanti sul caso.
Ciò posto, al fine di non incancrenire la questione e al di là delle conseguenti determinazioni che saranno adottate dalla Procura della Repubblica di Brindisi interessata al caso dalla suindicata dimissionaria, appare opportuno richiamare la possibilità di investire del caso gli appositi organi aventi compiti precipui da leggi e regolamenti nell’ambito della gestione e controllo amministrativo-contabile degli Enti Autarchici Territoriali.
E’ fuor di dubbio, infatti, che l’organo di vertice del Comune (segretario generale) sia titolato oltre che obbligato, anche per le funzioni attribuite quale presidente del Nucleo di Valutazione dell’Ente, al concreto controllo di legittimità amministrativo-contabile degli atti di gestione posti in essere dall’apparato burocratico e, quindi, in condizione privilegiate per relazionare con cognizioni di causa su specifici aspetti operativi di una Ripartizione o Settore comunale senza passare da una Commissione.
Ma non possono essere trascurate le funzioni di controllo che la normativa assegna al Collegio dei Revisori,titolati e capaci sulla base di accertamento tecnico a riferire sui quesiti contabili posti o da porre nella gestione dei servizi sociali. Sono queste in estrema sintesi le ragioni di opportunità che militano a propendere per l’affidamento agli organismi comunali della intera questione sollevata nella gestione dei servizi sociali con invito ad una urgente relazione del problema.
Detto pensamento, probabilmente, allontana la possibilità che decisioni diverse possano per lunghezza dei tempi, o per scioglimento della commissione o per consolidato convincimento delle tesi dei singoli partecipanti, imboccare la strada che porta al rinvio “sine die” della questione sollevata.
Franco Leoci