Sono stato tirato in ballo, inopinatamente, dal Sig. Cavalera, candidato di Forza Italia per il centro destra brindisino. Mi ha voluto collocare quale riferimento della lista Liberi e Uguali a sostegno di Riccardo Rossi. Ed è vero. Dove sta la notizia? Mi sono chiesto, leggendo il comunicato di Cavalera, quale sia la mia colpa o che cosa io abbia potuto fare per meritare cotanta citazione.Lo ha fatto per polemizzare con Riccardo Rossi ricordando il mio passato istituzionale regionale e quello di candidato sindaco per il centrosinistra nel 1997. E tutto questo non meritava certamente un richiamo in un comunicato di polemica elettorale se non per sottolineare, se capisco, il mio ruolo nel cosiddetto ribaltone che consentì a Giovanni Antonino di continuare a fare il sindaco spostandolo, bisogna ricordarlo, nel campo del centrosinistra. Le vicende giudiziarie di quell’epoca che coinvolsero anche me per finanziamento illecito ai partiti così come i protagonisti sono noti all’avvocato Cavalera dal momento che fu tra i difensori di alcuni tra gli indagati. I fruitori e i protagonisti di quel ribaltone, tranne il sottoscritto, sono oggi tutti schierati con lui assieme,tra l’altro, a coloro che lo osteggiarono dentro e fuori il consiglio comunale di allora. E questa è storia e parte ancora cronaca. Per quanto mi riguarda l’ho raccontata in un libro scritto, nel 2009, assieme a Marcello Orlandini e che provvederò ad inviarne una copia al sig. Cavalera per rinfrescargli la memoria e per aiutarlo a capire che con quegli stessi soggetti che oggi sono stati tutti candidati a suo sostegno non c’è amministrazione stabile che tenga. Non si possono fare cose nuove facendo le stesse cose e con le stesse facce. Antonino fece il ribaltone perché la sua maggioranza di centrodestra non gli garantiva la governabilità. I portatori di voto sono più o meno gli stessi di allora e oggi sono tutti schierati con Cavalera portandosi dietro i propri voti ritenendoli di proprietà. I portatori di voto sono in natura elementi di instabilità e di ricatto. Non hanno partiti di riferimento, e le liste che li ospitano sono dei taxi usati solo per arrivare in consiglio comunale dove poi far valere le loro richieste che facilmente si trasformano in veri e propri ricatti. La storia amministrativa della città degli ultimi 25 anni dovrebbe essere nota anche a Cavalera. Forse, per questa conoscenza di uomini e fatti, che il sig. Cavalera è costretto, in ogni occasione, ad affermare che lui è il garante della sua coalizione. Quali sono le ragioni perche una coalizione per essere accreditata ha bisogno di garanzie?
Tornando al mio sostegno a Riccardo Rossi voglio sottolineare che è un sostegno sincero, coerente e dovuto da parte di un uomo di sinistra quale sono e sono sempre stato. E chi dovevo votare se non un candidato di sinistra, diverso rispetto alla mia storia, ma pur sempre di sinistra che è stato capace di unire con umiltà e serietà una coalizione di centrosinistra? Per mia formazione, per lealtà e coerenza ho sempre sostenuto disinteressatamente le indicazioni del partito o del movimento in cui milito. Quando Emiliano impose al centrosinistra brindisino il suo candidato Marino(oggi suo sostenitore) espressi le mie riserve ma disciplinatamente ne accettai la candidatura. Ho sostenuto addirittura Marino che oggi si ritrova assieme a Cavalera e a quelli che lo avversarono nella precedente elezione amministrativa.
E poi non sono candidato, dal 2006 ho rinunciato a qualsiasi candidatura e non ho parenti candidati da sostenere o da piazzare. Ma non rinuncerò mai ai miei valori e alle mie idee. Sto dove sono sempre stato, a sinistra e pur consapevole degli errori compiuti non ho mai rinunciato alla mia passione politica.
Perché allora chiamarmi in causa in uno stizzito, frettoloso e disperato comunicato che lo stesso Cavalera è stato costretto a modificare nella parte riferita al segretario cittadino del pd.
Ho l’impressione che anche in questa tornata elettorale ci si trovi di fronte al “chi per lui” che a differenza del “chi per lei” sembra essere più pesante e impegnativo.
Carmine Dipietrangelo