Questo il documento presentato in data odierna dalla Camera di Commercio di Brindisi alla Cabina di regia convocata dal Prefetto di Brindisi sul monitoraggio del disagio sociale ed economico ed attività di prevenzione e contrasto dei fenomeni criminosi e di ogni forma di illegalità:
“L’effetto economico del coronavirus comincia a delinearsi con forza sempre maggiore nei dati che riguardano il tessuto produttivo.
Mentre attendiamo che prendano concretezza le iniziative a sostegno della liquidità per le imprese, i dati della nostra Unioncamere tracciano la moria di aziende: quasi 30mila imprese in meno nei primi tre mesi del 2020 contro un calo di 21mila nello stesso trimestre del 2019.
Il bilancio della nati-mortalità delle imprese tra gennaio e marzo di quest’anno risente delle restrizioni seguite all’emergenza Covid 19 e rappresenta il saldo peggiore degli ultimi 7 anni.
Gli effetti conseguenti allo stato di eccezionalità in cui l’economia reale si sta muovendo appesantiscono il risultato di un bilancio che nei primi tre mesi dell’anno chiude sempre in rosso per effetto delle chiusure comunicate sul finire dell’anno precedente.
Il quadro di congelamento delle imprese non può non riflettersi sui lavoratori.
Il blocco, pur se temporaneo, delle attività produttive per l’emergenza Covid 19 ha generato per 3,7 milioni di lavoratori il venir meno dell’unica fonte di reddito familiare.
A pagare il prezzo più alto sono i lavoratori delle piccole e piccolissime imprese con un reddito medio mensile di sole 1.250 euro. Nelle imprese della filiera produttiva esistono, in generale, tre problemi che si sovrappongono:
– un primo problema, che possiamo definire di sopravvivenza, è legato in misura determinante alle grandezze finanziarie, alla gestione del debito e alla sostenibilità finanziaria dell’attività;
-è assolutamente necessario far ripartire le attività manifatturiere ed i Cantieri da troppo tempo chiusi ed impossibilitati ad operare a causa di blocchi burocratici non più sostenibili;
– un terzo problema è legato alla stagionalità delle imprese legate al turismo; perdere un mese e mezzo in queste condizioni significa perdere, nella migliore ipotesi, un anno di attività o, peggio e più probabilmente, significherà perdere per anni successivi fatturato reddito ed occupazione del comparto intero.
Tutto questo è fonte di grande preoccupazione e queste problematiche vanno certamente affrontate.
Ora, al fine di evitare il collasso di un intero sistema che, da solo, senza considerare il significativo indotto ad esso connesso, genera buona parte del PIL provinciale, si ritiene essenziale quanto segue:
– avvio immediato delle attività produttive del tessuto produttivo;
– concessione di “bonus” a qualsiasi titolo.
Condividiamo pienamente gli appelli lanciati dalle associazioni che rappresentano il mondo dell’artigianato relativamente alla questione ormai dilagante del problema legato all’abusivismo nei settori dell’acconciatura, dell’estetica, dell’autoriparazione, delle ristrutturazioni edili e di tanti altri: è inaccettabile che contestualmente alla chiusura di centinaia di attività produttive, esploda invece in maniera preoccupante l’abusivismo presso le abitazioni o i garage adibiti a luoghi di lavoro, vanificando così la misura più importante di contenimento dal contagio di Coronavirus dal punto di vista sanitario, con il rischio serissimo di mettere a repentaglio la sicurezza di tutti, oltre al creare un danno economico alle aziende regolari che vedono i loro sacrifici, dettati dalla chiusura da oltre due mesi, vanificati!!
Sta al comportamento della Politica e alle azioni messe in atto dal Governo evitare che la filiera collassi.
Proviamo a sintetizzare di seguito alcune proposte messe a punto dalla Task Force della Giunta della Camera di Commercio di Brindisi:
- SEMPLIFICARE LA BUROCRAZIA E SBLOCCARE GLI APPALTI
In considerazione del fatto che gli uffici pubblici continuano a lavorare, chiedere alle Amministrazioni comunali e agli Enti competenti di attuare con la massima urgenza una semplificazione dei procedimenti per il rilascio di autorizzazioni e titoli abilitativi (per es. lo sblocco dei permessi a costruire) anche attraverso il ricorso ad autocertificazioni.
Chiedere alle Amministrazioni comunali e agli altri Enti di avviare subito le procedure di gara per lavori e servizi che sono attualmente sospese o in fase di esame, allo scopo di creare occasioni di lavoro soprattutto per le imprese locali.
Edilizia: in un periodo in cui stiamo scoprendo l’importanza dell’abitazione e delle pertinenze come giardini e terrazze e in cui emerge l’esigenza di apportare modifiche strutturali e sostanziali alle aree in cui si svolge l’attività d’impresa per adeguarsi agli obblighi sulle norme anticontagio, occorre sburocratizzare e semplificare i procedimenti autorizzativi per favorire investimenti immediati, privati e pubblici, nel settore delle costruzioni.
- INFRASTRUTTURE
Agevolare la partenza di piccole e grandi opere già cantierabili e di grandi opere infrastrutturali (se necessario anche su modello ponte Morandi).
- PAGAMENTI ENTI PUBBLICI
Sollecitare gli Enti pubblici ad accelerare il pagamento delle fatture di fornitura scadute e in fase di scadenza nei confronti delle aziende del territorio per garantire la liquidità necessaria a mantenerne in vita la struttura produttiva delle imprese.
- CENTRALE ACQUISTI DPI
Creare una centrale acquisti per acquistare e fornire alle imprese del territorio mascherine e altri DPI anticontagio (anche in considerazione del fatto che attualmente tali DPI sono difficilmente reperibili e disponibili a prezzi ragionevoli solo se acquistati in grandi quantità).
- GRANDI AZIENDE DEL TERRITORIO
Chiedere alle grandi imprese la disponibilità ad accelerare i pagamenti delle fatture alle imprese del territorio, allo scopo di assicurare liquidità e tenere in vita la struttura produttiva delle filiere.
- INVESTIMENTI FILIERA INDUSTRIALE
Coinvolgere le grandi aziende chiedendo di accelerare progetti e investimenti in corso o in fase di elaborazione, aiutandole a sburocratizzare eventuali procedure che ne rallentano l’avvio o la prosecuzione, allo scopo di creare opportunità di lavoro per le aziende locali dell’indotto.
- AREE ZES
Sollecitare gli enti preposti ad accelerare la partenza delle aree ZES.
- TAVOLO TECNICO PROVINCIALE PERMANENTE
Costituire un tavolo tecnico provinciale permanente (composto da esperti di prima linea) che si occupi di elaborare proposte per affrontare l’emergenza e accompagnare le aziende del territorio verso la ripresa, predisponendo un piano industriale per il territorio della provincia di Brindisi con il coinvolgimento, tra gli altri, del Consorzio ASI, dell’Autorità Portuale, della Camera di Commercio.
- Per consentire alle imprese di non affrontare, dopo la già difficile fase di chiusura, una serie di costi per Tasse e Tributi locali, relativi a servizi e concessioni di cui le stesse imprese, causa la chiusura obbligatoria, non hanno comunque fruito.
In particolare, sarebbe opportuno prevedere l’annullamento delle quote di imposte (TARI, TOSAP, TASSA DI SOGGIORNO, IMPOSTA SULLA PUBBLICITA’, ecc.) oggi solo rinviate al mese di giugno c.a.
Gli importi eventualmente già pagati dalle imprese, per la quota di rateo corrispondente ai mesi di marzo e aprile, potrebbero essere trasformati in un credito di imposta da utilizzare in compensazione sulle imposte comunali relative all’anno 2021.
La mancata adozione della misura proposta rischia di aggravare la difficile situazione finanziaria di molte delle imprese coinvolte ed una effettiva difficoltà delle stesse ad effettuare i pagamenti nei termini previsti, innescando così una serie di problemi di natura amministrativa (revoca concessioni, sospensione attività, pignoramenti, ecc.) che avrebbero il solo effetto di minare la tenuta del settore, con importanti ricadute in termini occupazionali e di servizio all’utenza.
- Con particolare riferimento ai pubblici esercizi ed alle imprese turistiche e commerciali che, durante il periodo estivo, effettuano il servizio all’esterno su suolo pubblico, considerata la necessità di garantire nel prossimo futuro il rispetto del “distanziamento sociale” tra i clienti, è necessario prevedere una temporanea riduzione delle tariffe comunali per TOSAP o, in alternativa per chi già era titolare di concessione, l’ampliamento a titolo gratuito degli spazi concessi.
La mancata adozione della misura proposta e la necessità di garantire una maggiore distanza tra i tavoli avrebbero le seguenti conseguenze dirette:
- A parità di spazi richiesti in concessione, una riduzione del numero di posti a sedere, con conseguente contrazione dei livelli occupazionali, oltre a determinare un significativo aumento dei prezzi di vendita, determinato dalla contrazione dei volumi di fatturato a parità di costi di concessione;
- Nel caso di aumento degli spazi richiesti in concessione, un significativo aumento dei prezzi di vendita, determinato dall’aumento dei costi di concessione, a parità dei volumi di fatturato;
In entrambi i casi, l’aumento dei prezzi di vendita, rischierebbe di determinare una contrazione della domanda e, conseguentemente, l’indebolimento del settore con possibili ricadute sui livelli occupazionali;
- Allo scopo di agevolare il lavoro degli uffici comunali ed accelerare il rilascio delle autorizzazioni, soprattutto nel settore turistico ricettivo, la Camera di Commercio, anche per il tramite di appositi sportelli da attivare presso le Associazioni di Categoria, previo accordo con le Amministrazioni Comunali, potrebbe fornire informazione ed assistenza alle imprese, volta alla predisposizione ed invio delle domande, lasciando agli uffici comunali il compito della sola verifica formale delle stesse.
La mancata adozione della misura proposta, alla luce della contrazione dei tempi di ricezione delle domande presentate annualmente dalle attività turistico ricettive, anche a carattere stagionale, comporterebbe un aggravio dell’attività degli uffici comunali ed un allungamento dei tempi di rilascio delle autorizzazione e di avvio delle attività, con conseguente ricadute negative sui fatturati delle imprese, sul servizio turistico all’utenza ed, in ultima analisi, sui livelli occupazionali.”
Il Presidente
Alfredo Malcarne