All’Assessore all’Urbanistica
del Comune di Brindisi
Prof. Dino Borri
Gent.mo Assessore Prof. Dino Borri,
Abbiamo letto l’ultima versione del DPP e una Sua intervista del 17 aprile scorso nella quale esprime la necessità che le decisioni urbanistiche vedano una ampia partecipazione di cittadini. In particolare affermava: “L’urbanistica è una materia pratica, tecnica, ma allo stesso tempo politica. Non si può fare senza la gente. E ovviamente anche con i tecnici che, giustamente, stanno premendo per essere coinvolti. Ma io sento una necessità di partecipazione più ampia, mi auguro davvero che tutti i cittadini partecipino…parliamo di un lavoro pronto da almeno due anni…Ma non è che non fosse pronto prima. Semplicemente stava lì e sembrava che non interessasse a nessuno. E queste cose, lo dico per esperienza, non si possono fare se non interessano a nessuno”.
Si tratta di un documento ricco di dati e di analisi che esprime anche la filosofia con cui si propone di mettere in ordine il territorio, cosa importante quanto le realizzazioni in se stesse.
Del resto a cosa serve disegnare una città se non a far stare meglio chi vi abita?
Ma qui non vogliamo entrare nel merito della visione di fondo né delle scelte che si propongono. Vogliamo restare sul metodo partecipativo che condividiamo.
E il metodo è molto nelle dimensioni del documento, 345 pagine, con il rischio che verrà letto (e assimilato) da pochissimi. Noi comunque offriremo al dibattito pubblico le nostre osservazioni. Ma siamo qui a chiederle che una sintesi della visione e delle proposte sia fornita alla riflessione delle articolazioni sociali per un contributo il più ampio possibile. E’ vero che all’inizio della consigliatura si sono fatti incontri aperti sul tema, ma il rischio che si è accettato è che intervenissero solo quanti sono coinvolti nella politica urbanistica per professione o per interessi particolari oltre ai cittadini attivi sempre presenti nei vari consessi sulle diverse politiche. Atteso che molti interventi sono derivabili da azioni esterne (vedi CIS e PNRR oltre a varie forme di investimenti/finanziamenti come lei stesso ha ricordato), dopo corpose pagine di analisi e di storia, sarebbe utile capire quali sia la ricetta finale. In definitiva una sintesi più agile permetterebbe di far parlare della città che si vuole a soggetti non abituati a farlo.
Confidiamo che questa richiesta sia valutata ed accolta favorevolmente.
FORUM AMBIENTE SALUTE E SVILUPPO