Due detenuti del carcere di Brindisi donano uova di Pasqua ai bimbi dell’ospedale

Dal carcere di Brindisi in cui sono ristretti, due detenuti hanno rivolto il loro pensiero ai bambini ricoverati nei reparti di Pediatria e Microcitemia dell’ospedale Antonio Perrino: Angelo Sinisi e Antonio Borromeo hanno voluto donare ai piccoli pazienti uova di Pasqua, nella speranza di riuscire a regalare un po’ di felicità a chi sta vivendo un momento non facile, reso ancor più difficile dalle misure necessarie per impedire il contagio da Covid 19.

La consegna è avvenuta questa mattina. Le uova di  Pasqua sono state portate da Antonella Di Lauro, madre di Sinisi, 33 anni, e Borromeo, 27, e sono state consegnate ai  reparti di Pediatria (primario  Fulvio Moromarco) e Microcitemia (Angelo Pastore).

Caposala, infermiere e infermieri hanno già distribuito la sorpresa ai bambini: “Ringraziamo chi ha pensato ai nostri piccoli pazienti in questi giorni che dovrebbero essere di festa e che, vista la situazione di emergenza sanitaria che stiamo vivendo tutti, hanno un significato particolare”, dicono dall’ospedale Perrino. “Gesti come questi fanno ancor più piacere quando si apprende che arrivano da due ragazzi di Brindisi  che sono in carcere e riempiono di gioia il cuore, aprendo anche alla speranza che tutto andrà bene e che insieme ce la faremo”.

Sinisi è in carcere per scontare una condanna diventata già definitiva, mentre Borromeo è ristretto in attesa della Cassazione. Sono entrambi detenuti nel carcere di via Appia, dalla metà dello scorso mese di marzo.

In uno degli ultimi colloqui autorizzati dalla direzione della casa circondariale tra i detenuti e i familiari, Sinisi e Borromeo  hanno espresso la volontà di fare qualcosa per i bambini dell’ospedale Perrino. “Mi hanno chiesto di donare le uova di Pasqua ai bimbi ricoverati  costretti stare lontani dagli affetti ma coccolati da medici e infermieri”, dice Antonella Di Lauro. “Era un desiderio dei miei figli e l’ho fatto, nella speranza di essere riusciti a restituire un po’ di normalità in questa situazione. Ringrazio i medici, le caposala e gli infermieri per aver accettato questa donazione.