BRINDISI – Riceviamo e pubblichiamo una lettera della signora Katrin Fanizza, facente parte del Comitato mensa che – dopo i due incresciosi episodi verificati negli ultimi 30 giorni in altrettante scuole che usufruiscono del servizio di refezione scolastica ma, soprattutto, dopo il sopralluogo su ‘chiamata’ di ieri mattina presso il centro cottura della Markas effettuato dal sindaco Carluccio e dall’assessore Greco – ha deciso di ‘uscire’ fuori le foto e le risultanze di un sopralluogo fatto da lei e da altre rappresentanti del Comitato, in cui – dice – la realtà è ben diversa da quella ‘rose e fiori’ emersa ieri.
Scarafaggi, capelli nel riso, mancanza di igiene dappertutto.
Di seguito, il testo della nota ricevuta e le relative foto:
Alla luce dei fatti, nel breve termine di un mese, sono stati riscontrati, in due scuole di Brindisi, due fatti gravissimi: il 4 novembre il verme nei tortellini alla Don Milani ed il 1° dicembre le orecchiette con la muffa alla “Livio Tempesta”. Come portavoce dei genitori e come rappresentante di un Comitato mensa sento di dover dire basta! Basta a questa vergognosa ed inammissibile situazione che, a quanto pare, nessuno riesce a gestire o, meglio, nessuno riesce a chiarire. Noi cittadini/genitori pretendiamo la tutela dei nostri figli! Pertanto dichiaro che il comitato ha ritenuto di rilevare dal costante vigilare e altrettanto costante controllo, nell’esercizio delle proprie funzioni, criticità e inadempienze. Nello specifico, nell’ambito di tale funzione, lo scorso 18 novembre, ci siamo presentate presso il centro cottura sito in Via Basento senza alcun preavviso (diversamente da quanto avvenuto ieri mattina) ed avendo ottenuto l’accesso in qualità di componenti di un comitato mensa (l’accesso ci è stato consentito da una persona che si è qualificata come responsabile del Centro, pur non vendo alcun cartellino identificativo) , abbiamo potuto verificare delle situazioni che abbiamo ritratto fotograficamente. Si evincono situazioni e/o stati che non hanno bisogno di commenti.
FOTO 1: i coperchi dei gastronomi collocati in un cestello di plastica evidentemente sporco ai bordi, poggiati su di un carrello altrettanto non esattamente pulito.
FOTO 2: patate evidentemente non di origine biologica conservate a terra tra una cella ed una finestra con la luce.
FOTO 3: bustoni neri di plastica appoggiati alle sedie (utilizzate quotidianamente dai bambini) che servono per la raccolta dei rifiuti, raccolta evidentemente non differenziata.
FOTO 4: contenitori adibiti alla conservazione dei pasti non adeguatamente puliti.
FOTO 5: banana contenuta in un contenitore pieno di briciole e altri residui.
FOTO 6: carrello utilizzato per lo scarico dei mezzi, per lo sporzionamento e per l’impiattamento dei pasti ed infine per il trasporto di spazzatura fino ai bidoni siti sul marciapiedi esterno (ne deduciamo la cattiva igiene, poichè sulle rotelle vanno a depositarsi residui che vengono trasportati nel refettorio. Lo stesso carrello viene utilizzato dopo questa operazione per fare mangiare i bambini del secondo turno (ore 13).
FOTO7: pane poggiato a terra in ceste traforate di plastica; pavimento sul quale avviene un passaggio frequente di personale che non indossava i ‘copri scarpe’.
FOTO 8: scarico e deposito merci accanto ai contenitori dei pasti dove avviene lo stesso riempimento di tali contenitori.
FOTO 9/10: carico merce non sistemata come si deve.
FOTO 11: pentola contenente il sugo che viene messo nei contenitori con brocca in plastica.
FOTO 12: zona di carico merce e cibi non adeguatamente pulita.
Per non parlare del fatto che, per pulire i banchi dove i nostri bambini pranzano, utilizzano come recipiente per l’acqua e detersivo, le vecchie bacinelle delle mozzarelle.
La situazione da noi rilevata é evidentemente e palesemente diversa da quella ieri sottoposta al controllo degli organi istituzionali del Comune di Brindisi. Questo materiale era in possesso del Comitato da tempo , in occasione della riunione del comitato cittadino avvenuta il 28/11/2016, dove erano presenti i vari rappresentanti e l’Amministrazione comunale, sindaco, assessore ed ufficio tecnico è stato chiesto di poterla esporre e chiedere eventuali chiaramente e delucidazioni, ma dagli stessi non ci é stata data la possibilità di poterlo fare e soprattutto di poterlo mettere agli atti. Forse, se ciò fosse accaduto, non si sarebbe verificato l’ulteriore increscioso episodio del 1° dicembre alla scuola Livio Tempesta. Chiediamo a gran voce la tutela dei bambini, chiediamo che vengano presi eventuali provvedimenti. Chiediamo a questa Amministrazione di prendere la situazione in mano capacitandosi del fatto che tutto questo si ripercuote inesorabilmente sui bambini!
KATRYN FANIZZA
Vorrei aggiungere che oltre a tutto ciò i pasti offerti non sono nemmeno in linea con le nuove linee guida dell’organizzazione mondiale della sanità, che cita “RIDURRE AL MINIMO LE PROTEINE ANIMALI”, mentre, cosa assai grave, i nostri figli vengono intossicati e sovraccaricati di proteine animali (carne, pesce, uova, formaggi, mozzarelle e prosciutti, inseriti in ogni genere di pietanza, e peraltro di una qualità schifosa). Questa gente deve mettersi in regola, cucinare biologico e soprattutto OBBLIGARE LA NUTRIZIONISTA A CAMBIARE I MENÙ E AD INIZIARE AD ABITUARE I NOSTRI FIGLI AD UN ALIMENTAZIONE SANA E SALUTARE.
Ma io dico visto che a brindisi le donne sono poche quelle che lavorano .che necessita c’è di far fare tempo pieno a scuola godeteveli che poi andranno via di casa per andare a lavorare a l’estero.
Scusa
Ma XKÉ dovremmo tenere i bimbi a CASA se sei Consapevole d scrivere il Bimbo a TEMPO Pieno Cn OBBLIGP D MANGIARE A MENSA
Chi lavora in questa mensa dovrebbe essere cacciato/a e ri-ingaggiato nei campi agricoli perché sono braccia levate alla manodopera, spero che nessuno dei loro figli mangia questi piatti conditi dalla loro infamia. . Se deve subentrare un’altra azienda allora che si faccia subito. . con la speranza che non sbaglino anche loro. .
A chi gestisce la attuale mensa. .. vergognatevi siete la fezza di questo territorio, che Dio vi perdoni per come trattate bambini e malati di ospedale