“Credo che per noi del Comune quello di Edison sia un problema che non ci riguarda, che non esiste più. Ormai riguarda solo l’Autorità Portuale ed eventualmente altre istituzioni coinvolte”.
Queste parole (appositamente virgolettate) sono state pronunciate incredibilmente dal Sindaco di Brindisi Giuseppe Marchionna in aula, nel corso del Consiglio Comunale.
Secondo il primo cittadino, pertanto, la realizzazione di un insediamento impattante come quello di Edison non è un problema che deve essere inserito nell’agenda di una Amministrazione Comunale.
Senza voler entrare nel merito dell’opportunità o meno di ritirare il ricorso presentato dalla precedente Amministrazione, resta il fatto che in tutto il mondo chi governa la città pretende di avere un ruolo da protagonista in tutto ciò che può determinare conseguenze positive o negative sul piano economico ed occupazionale.
E invece Marchionna che fa? Si tira fuori! Si fa da parte e non è ben chiaro se lo fa per non farsi carico di un problema impegnativo, per indicazioni di carattere “politico” eventualmente giunte dall’alto o eventualmente per lasciare campo libero al Presidente di Confindustria Gabriele Lippolis (che oltre al ruolo di massimo rappresentante degli imprenditori brindisini è anche amministratore unico delle società che sono state costituite nelle ultime settimane, una delle quali di tipo consortile).
Ed ovviamente il Sindaco Marchionna si guarda bene anche dal chiedere conto a Confindustria dell’impegno assunto insieme a Edison (nell’ottobre del 2022 durante lo svolgimento dello SNIM ed alla presenza del direttore Gas Assets Edison Fabrizio Mattana) di far realizzare dal Censis uno studio sulle ricadute del deposito Edison che sarà realizzato a Brindisi.
Marchionna ha l’obbligo – a nome dei cittadini di Brindisi – di verificare i ritorni che ci saranno per Brindisi e quindi chieda ufficialmente se questo studio è stato realizzato. Dopo di che lo metta a disposizione dei consiglieri comunali e se ne discuta in aula. Diversamente batta i pugni sul tavolo per difendere una comunità che è stanca di ospitare impianti che non producono alcun ritorno degno di nota per le nostre imprese e per i nostri lavoratori.
Infine, ma non certo per ultima, la questione del canone concessorio che pagherà Edison e che prevede una riduzione (sicuramente in maniera perfettamente legale) di sei milioni di euro per la durata dell’intesa. Sarebbe interessante sapere se Marchionna ha voglia di chiedere conto di questi sei milioni e della possibilità di concordare con Edison che almeno una parte sostanziosa di questo inaspettato “risparmio” venga devoluta alla città (anche se le dimensioni dell’impianto non prevedono obblighi di compensazioni). Un riconoscimento che noi brindisini ci meritiamo fino in fondo!
Queste parole (appositamente virgolettate) sono state pronunciate incredibilmente dal Sindaco di Brindisi Giuseppe Marchionna in aula, nel corso del Consiglio Comunale.
Secondo il primo cittadino, pertanto, la realizzazione di un insediamento impattante come quello di Edison non è un problema che deve essere inserito nell’agenda di una Amministrazione Comunale.
Senza voler entrare nel merito dell’opportunità o meno di ritirare il ricorso presentato dalla precedente Amministrazione, resta il fatto che in tutto il mondo chi governa la città pretende di avere un ruolo da protagonista in tutto ciò che può determinare conseguenze positive o negative sul piano economico ed occupazionale.
E invece Marchionna che fa? Si tira fuori! Si fa da parte e non è ben chiaro se lo fa per non farsi carico di un problema impegnativo, per indicazioni di carattere “politico” eventualmente giunte dall’alto o eventualmente per lasciare campo libero al Presidente di Confindustria Gabriele Lippolis (che oltre al ruolo di massimo rappresentante degli imprenditori brindisini è anche amministratore unico delle società che sono state costituite nelle ultime settimane, una delle quali di tipo consortile).
Ed ovviamente il Sindaco Marchionna si guarda bene anche dal chiedere conto a Confindustria dell’impegno assunto insieme a Edison (nell’ottobre del 2022 durante lo svolgimento dello SNIM ed alla presenza del direttore Gas Assets Edison Fabrizio Mattana) di far realizzare dal Censis uno studio sulle ricadute del deposito Edison che sarà realizzato a Brindisi.
Marchionna ha l’obbligo – a nome dei cittadini di Brindisi – di verificare i ritorni che ci saranno per Brindisi e quindi chieda ufficialmente se questo studio è stato realizzato. Dopo di che lo metta a disposizione dei consiglieri comunali e se ne discuta in aula. Diversamente batta i pugni sul tavolo per difendere una comunità che è stanca di ospitare impianti che non producono alcun ritorno degno di nota per le nostre imprese e per i nostri lavoratori.
Infine, ma non certo per ultima, la questione del canone concessorio che pagherà Edison e che prevede una riduzione (sicuramente in maniera perfettamente legale) di sei milioni di euro per la durata dell’intesa. Sarebbe interessante sapere se Marchionna ha voglia di chiedere conto di questi sei milioni e della possibilità di concordare con Edison che almeno una parte sostanziosa di questo inaspettato “risparmio” venga devoluta alla città (anche se le dimensioni dell’impianto non prevedono obblighi di compensazioni). Un riconoscimento che noi brindisini ci meritiamo fino in fondo!
Lino Luperti
La scelta del candidato sindaco per il centro destra si sta rivelando disastrosa. Fino ad ora ha dimostrato di non avere spina dorsale, ne carne ne pesce e sempre accondiscendente(nella migliore delle ipotesi) alle lobby dell’energia.Stanno distruggendo una città e purtroppo i brindisini non se ne rendono conto. Bisognerebbe ritornare alle manifestazioni fatte contro il rigassificatore e ricacciare indietro i barbari.