Fare politica non significa indignarsi, protestare urlare per le battaglie più nobili; fare politica significa competenza, preparazione, studio. Ed è per questo che mi sono sempre ribellato alle scelte scontate, ai favori per gli amici degli amici fine a se stessi, all’improvvisazione nell’investire ruoli senza sapere l’importanza che gli stessi posso avere su una intera comunità prima ancora che sul funzionamento del sistema politico. Indignarsi, ribellarsi ecc, è prettamente compito dei cittadini, la politica sappia invece assumere il ruolo che gli stessi gli hanno affidato, governare!
Scrivo questa lettera aperta agli iscritti del PD DI Brindisi ancor prima di divulgarla alla maggioranza e poi agli organi di stampa perchè ritengo assolutamente indispensabile una gestione della politica attraverso un confronto continuo, capace anche di sollevare le critiche più difficili grazie alle quali possiamo migliorare di volta in volta la nostra azione amministrativa che continua a mostrare delle evidenti inefficienze. Del resto, il dubbio sulle situazioni, a mio parere, è sempre necessario.
E’ scontato come alcune scelte fatte subito dopo la vittoria amministrativa si siano rilevate sbagliate, altre incomprensibili, altre addirittura ingiustificabili. Ma volevamo cambiare la storia e, tutti insieme, ci eravamo convinti che non c’era altro tempo a disposizione e proprio per questo, non abbiamo voluto soffermarci troppo su alcune di queste scelte. E mentre il tempo trascorreva ed il mondo andava avanti inesorabilmente noi Amministrazione Comunale rincorrevamo il tutto a passo lento. La cosa strana poi era notare in tanti della maggioranza solo felicità ed entusiasmo dalle quali immediatamente non mi sono fatto travolgere perchè convintamente preoccupato.
Non ci vuole poi tanto per capire come l’iniziale sentimento ottimistico tra i cittadini e noi amministratori di maggioranza non è cosi forte come prima anzi, lasci spazio al turbamento. Questo arrancare nelle decisioni, questo scollamento tra le parti, questo metodo della politica che ancora non c’è.
Consiglieri Comunali di belle speranze, ancora inesperti a volte lasciati soli, Presidenti di Commissioni non convinti e soprattutto aiutati poco da un metodo nel suo insieme ancora inaffidabile, alcuni assessori mal connessi con gli altri organi istituzionali ad ancora poco incisivi nella loro azione politica, un presidente del consiglio sempre in vacanza e lontano dal ruolo a lui affidatogli sono alcune cause di questo malessere, motivo per cui il percorso di rinnovamento che la politica auspica da troppo tempo tarda ad arrivare. È chiaro come queste cause risultino decisamente meno inquietanti di altre del passato e che ne hanno caratterizzato il destino di alcune Amministrazioni.
Non posso accettare che strabilianti politici del passato autori del disastro possano parlare di verità inesistenti, che rappresentanti da sempre intolleranti si presentino ogni giorno con una politica pseudo solidale e vicina ai bisogni dei cittadini, che procacciatori di affari immersi nella politica si ergano a fautori della giustizia e che altri ancora sui giornali e sui social combattano per una idea della politica che non hanno e mai potranno avere. Sono ugualmente stanco di una azione amministrativa ancora lontana da quella che servirebbe ad una città che fa invece delle proprie risorse problemi da eliminare, situazioni sulle quali è vietato discutere!! Lo dico chiaramente, la politica è fare le cose, è creare progresso ed il progresso significa impostare una azione amministrativa atta ad ampliare le possibilità di sviluppo e non limitare, per un bene comune, qualsiasi forma di sviluppo ovviamente compatibile con quel senso di realtà e non di inspiegabile fantasia.
Per cambiare le cose bisogna lavorare tutti insieme calandosi nei problemi collettivi e non ragionando secondo una idea personale ed irrealizzabile. Finiamola nel decidere tra i pochi secondo le vecchie logiche sempre utili quando si è maggioranza perché senno invece di cambiarla sta storia ci limiteremo solo per proseguirla.
La questione De Vito prima, quella di Galati poi( situazioni da noi maggioranza subite ma brillantemente superate) alcune timide azioni amministrative, una politica lontana dai Consigliere Comunali eletti nel doverla proporre suggeriscono a questa maggioranza che, dal nuovo anno, ci si fermi, ci si riunisca, si rivedano alcune scelte fatte, proclami azioni politiche chiare partendo dal pretendere ad ogni livello istituzionale e politico un impegno serio e fattibile. Chi non è all’altezza faccia un passo indietro, chi vuole un modello di città non preposto ad un ampliamento dell’esistente preferendo solamente un gradevole panorama vuoto lo dica chiaramente.
Sono ancora convinto che lo spirito che caratterizza questa Maggioranza, motivo della nostra vittoria, sia sempre da antidoto alla antipolitica moderna ma soprattutto alla politica del passato; ma il tempo non è tanto. Se vogliamo che la rabbia dell’antipolitica non prenda il sopravvento sul sentimento romantico della politica giusta bisogna cambiare passo immediatamente.
Spero che questo mio intervento possa essere utile, possa risultare di impulso almeno ai pensanti di questa maggioranza ai quali faccio fede, tralasciando ai soliti idioti la istantanea ed implicita risposta sui social perché deve essere chiaro a tutti come il vecchio mondo sta scomparendo ma se il nuovo tarda ad arrivare, in questo chiaroscuro, torneranno o nasceranno non più politici ma vecchi e nuovi mostri. E da quel momento poi indignarsi, ribellarsi e protestare non sarà nemmeno più convincente.
Antonio elefante PD Brindisi
Io da semplice cittadina, invece, penso e mi domando: non è che magari, proprio perche’ questa storia la vogliono cambiare, a qualcuno non va giù un nuovo modo di gestire poiché uscire dalla beata routine politica brindisina a più di qualcuno risulta difficile?