Con il deposito delle Candidature per le Elezioni politiche anticipate del 25 settembre 2022 (pensare che la legislatura sarebbe cmq finita il 28 febbraio 2023), si entra nel vivo sia della campagna elettorale e conseguentemente con il futuro prossimo della politica nazionale italiana.
Tutto questo in un momento in cui vi è una particolare e grave crisi internazionale (conflitto bellico Russia vs Ucraina) che sta determinando una crisi economica e sociale dovuta ai risvolti della questione energetica che è fuori controllo sia sul piano delle speculazioni finanziarie che fanno aumentare i prezzi di acquisto, sia per un sistema che è stato molto refrattario ai cambiamenti di paradigma economico e cioè da una economia lineare ad una circolare. La nostra dipendenza energetica da altri Paesi è stato un errore strategico mastodontico. Su come superare questo macigno sarà il primo banco di prova di qualsiasi Governo avremo dopo il 25 settembre.
Intanto noi Pugliesi dovremmo eleggere 40 nostri rappresentanti. 22 in meno di 5 anni fa. Come noto c’è stata una riforma costituzionale (con un referendum che ha confermato) che ha ridotto il numero dei Parlamentari. Specificatamente saranno 27 Deputati e 13 Senatori a rappresentare i quasi 4milioni di Pugliesi. Un rapporto di un rappresentante ogni 100mila abitanti. Un rapporto apparentemente alto ma può tranquillamente essere sufficiente soprattutto se gli eletti fossero votati direttamente dagli elettori. Speriamo che la prossima legislatura ridoni ai cittadini questa possibilità.
Dei 27 Deputati, 10 saranno eletti con il sistema maggioritario. Vale a dire che viene eletto chi prende anche un voto in più degli altri. Questo avviene tra candidati unici per ogni singola lista o coalizioni di liste. I candidati unici si confrontano sulla base di una porzione di territorio detto collegio. In questo caso si dice, pertanto collegio uninominale. Gli altri 17 Deputati saranno eletti in maniera proporzionale ai voti ottenuti dalle singole liste (anche se in coalizione con altre) che però abbiano ottenuto almeno il 3% dei voti validi a livello nazionale. Seppur si applica il proporzionale, vi è un correttivo di territorialità. Questo per consentire che via sia una rappresentanza geografia distribuita. Infatti i candidati per il proporzionale vengono suddivisi in gruppi plurinominali (fino a 4 per lista) per ogni porzione di territorio chiamato sempre collegio, in questo caso collegio plurinominale. Chiaramente il collegio plurinominale è più ampio di quello uninominale. Diciamo che generalmente comprende più collegi uninominali.
I 13 Senatori pugliesi saranno eletti con lo stesso sistema misto dei Deputati. Vale a dire 5 con il sistema maggioritario attraverso i 5 collegi uninominali, 8 attraverso il sistema proporzionale plurinominale. Nel nostro caso l’intera regione Puglia costituisce un unico collegio plurinominale senatoriale.
Da questo quadro è evidente che saranno eletti candidati da più parti politiche. Per cui è salva la pluralità seppur con soglia di sbarramento. Così come è evidente che difficilmente chiunque si candida può considerarsi con il tesserino di parlamentare in tasca (salvo gli uscenti). Certamente ci sono soprattutto nei collegi uninominali, situazione che storicamente sono più orientati politicamente verso un opzione politica, cosa che da maggiore sicurezza al Candidato che rappresenta questa opzione. Resta il fatto che tutto può succedere, ci sono molti casi in cui si era dati per certi invece è accaduto altro. Così come non tutti i candidati nei collegi plurinominali saranno eletti, per quanto forte potrebbe essere il consenso per la lista di appartenenza.
Cmq sia buon lavoro a tutti i Candidati, che si affrontino in modo corretto e leale e soprattutto rispettoso di se stessi e degli elettori che vogliono rappresentare. Chiaramente rispetto non solo degli elettori che la pensano nello stesso modo, rispetto per tutti gli elettori. Poiché se Ti candidi per il bene comune, vuol dire che quel bene è appunto comune a tutti.