Con tagli su personale, farmaceutica e strutture noi non ce la facciamo ad affrontare un’epidemia del genere con ricoveri massivi. I numeri sono chiari: su 100 persone 30 hanno necessità di ricovero di cui 7 con ventilazione (terapia intensiva) e 3 muoiono. Ieri la confusione totale. Mentre i giornali cercano di far rientrare il panico ieri esce (finalmente) il DPCM che decreta la chiusura di scuole e palestre (più o meno) mentre Emiliano farnetica in mattinata di tenere i ragazzi a casa (senza provvedimento). E i centri commerciali ed in generale le grandi strutture di vendita, così come identificate dalla legge regionale sul commercio perché devono restare aperti in quanto luoghi di aggregazione? Non sarebbe più facile dare disposizioni su come gestire i negozi nelle città affinché continuino a lavorare con le dovute precauzioni? Sui locali come bar e ristoranti (che per fortuna possono lavorare con consegne a domicilio)? Sulle modalità di sanificazione dei mezzi pubblici? Sul lavoro “agile”? Sulla sanità e su come gestire l’emergenza per salvaguardare gli operatori sanitari che sono costretti ad affrontare il caos? Le mascherine di protezione perché devono usarle solo coloro che presentano sintomi? I sanitari non devono proteggersi? Non devono preservarsi? Dove sono queste indicazioni? Cosa stiamo aspettando??
Paolo Taurino Lega