BRINDISI – Avrebbe potuto costituire un pericolo non indifferente, invece, è scivolata incontrastata verso ciò che i brindisini si auguravano alla vigilia. Ma oltre al risultato, è stata una partita impregnata di ben altre dietrologie.
La vittoria di ieri di Brindisi su Caserta è stata anche la partita dei tifosi. Una sorta di partita nella partita. Tifosi che, sportivamente parlando, hanno atteso la compagine rivale con il coltello tra i denti.
Si è partiti da un PalaPentassuglia non gremito, di più. Per la prima volta in stagione, si è registrato il tutto esaurito. Proprio in occasione di un match importante in ottica play-off, in cui le due tifoserie non si sono particolarmente simpatiche. Già da qualche giorno prima della gara, in città, si respirava aria di derby. I profili dei vari social network dei tifosi erano colmi di sfottò e carichi di agonismo, al grido di “lo ‘straniero’ non deve passare!”.
Così, uniti come solo il popolo biancazzurro sa essere, si sono recati al Palasport di contrada Masseriola per sostenere i propri beniamini, in una gara dal retrogusto di play-off. Ma anche i casertani hanno fatto la loro parte. Sono stati ‘accolti’ dall’assordante tifo locale e da tanti palloncini bianchi ed azzurri, quasi a ribadire in quale terra sono capitati. Ma loro, spavaldi e convinti di portare a casa i due punti (forti anche di ‘appena’ due punti in più in classifica), a dorso nudo hanno tentato un risposta altrettanto ‘calda’. Ma nulla. Gli ultras brindisini non si sovrastano, specialmente nel loro ‘regno’.
Incuranti di tutto ciò, hanno continuato con inutili sfottò nei confronti dei ‘colleghi’ biancazzurri. Ma quest’ultimi hanno risposto coprendo le grida casertane con cori che solo la passione vera e pulita sa partorire, quella propria del cuore.
A fine gara, fuori dal palazzetto, si è registrata solo qualche piccola scaramuccia, caratterizzata da sfottò, ma senza, però, trascendere.
Doppia soddisfazione, dunque, per l’Enel. Vittoria su Caserta e tifosi a casa con la coda tra le gambe, delusi del risultato e della prestazione. In Campania sarà tutt’altra storia, ma i tifosi brindisini ci hanno abituato a trasferte memorabili e corpose. Perché, il basket non è uno sport, ma ‘credo’ e l’Enel è una ‘fede’.
Tommaso Lamarina Redazione |