Così come approvato dal Consiglio provinciale di Brindisi con Deliberazione n.8 dell’11 giugno 2019, dopo la presentazione di un apposito ordine del giorno del consigliere provinciale Michele Salonna, il presidente della Provincia, Riccardo Rossi, ha convocato nei giorni scorsi, presso la presidenza dell’Ente, i parlamentari locali, i sindaci dei comuni del territorio brindisino, i consiglieri regionali e il Comitato “No Enfiteusi” per sollecitare una efficace proposta di modifica della disciplina dell’Istituto dell’Enfiteusi. All’incontro, oltre al presidente Rossi e ad alcuni consiglieri provinciali, erano presenti i sindaci di Oria, San Pancrazio e San Michele Salentino e i consiglieri regionali Fabiano Amati e Gianluca Bozzetti. Impossibilitato ad essere presente per impegni a Roma, è intervenuto telefonicamente anche l’on. Mauro D’Attis, che si è dichiarato disponibile a sostenere le iniziative proposte durante l’incontro. Non sono intervenuti, invece, altri deputati e i senatori eletti nella circoscrizione. Tuttavia, il consigliere Bozzetti ha informato gli intervenuti che sull’argomento sarebbe in corso una elaborazione una proposta di legge, che dopo la presentazione in Parlamento, verrà comunicata a tutti i soggetti interessati. La finalità dell’incontro era quella di sollecitare il Legislatore ad intervenire con urgenza per disciplinare appunto al meglio e senza discriminazioni particolari il sistema dell’Enfiteusi, rivedendone i calcoli per il pagamento del relativo canone sull’utilizzo dell’altrui proprietà.
Nota di approfondimento
L’Enfiteusi è un diritto reale su proprietà altrui caratterizzata dal fatto che il proprietario di un terreno, detto concedente, cede ad altri, indicato come enfiteuta, il dominio utile di un fondo in perpetuità o per un periodo di tempo non inferiore a venti anni, ottenendo un pagamento di un canone annuo in denaro o in prodotti alimentari. L’enfiteuta ha la possibilità anche di ricorrere all’istituto dell’affrancazione che gli permette di diventare proprietario del fondo, pagando, al nudo proprietario, una determinata somma risultante dalla capitalizzazione del canone enfiteutico annuo sulla base dell’interesse legale. Il tutto attraverso un tipo di contratto agrario atipico, stipulato tra il proprietario di un bene e un altro soggetto che realizza una formula simile all’affitto di lunga durata concesso a coltivatori che, in cambio, devono un compenso in base alla ricchezza prodotta dal bene stesso, cioè appunto l’enfiteusi.
Nel corso dell’incontro svoltosi in Provincia, è stato fatto rilevare come i terreni su cui si chiedono i canoni enfiteutici abbiano subito enormi trasformazioni grazie al lavoro e alla dedizione dei contadini e dei piccoli proprietari. Il “valore di affranco” richiesto da alcuni concedenti risulta comunque superiore al valore di mercato della proprietà del fondo, con ciò contraddicendo le finalità e la natura giuridica dell’istituto dell’enfiteusi. In alcuni casi è lo stesso ente comunale ad essere concedente dei predetti beni e si trova in grave difficoltà a stabilire il prezzo di affranco, poiché deve contemperare due necessità, quella dell’enfiteuta di ottenere un prezzo basso e di evitare un intervento della Corte dei Conti. A sua volta, la Corte Costituzione, proprio per queste motivazioni, è intervenuta varie volte dichiarando parzialmente incostituzionale alcune leggi che disciplinano tale materia. La finalità dell’incontro convocato dal presidente Rossi era finalizzata, in effetti, a proporre un’azione coordinata ed incisiva da parte di tutte le componenti politico-sociali del territorio affinché si solleciti il Parlamento ad emanare una nuova normativa che tenga conto di queste problematiche.
Pertanto, a conclusione dei lavori, dopo ampia e proficua discussione tra le parti, il presidente della Provincia di Brindisi, Riccardo Rossi, ritenendo fortemente come ente provinciale di dover sostenere, con i vari soggetti interessati, le azioni e le iniziative finalizzate a rivedere il calcolo delle quote di canone o di affrancamento relative all’Istituto dell’Enfiteusi, ha dichiarato. “Attendiamo a questo punto che la proposta di legge di modifica dell’istituto dell’Enfiteusi venga presentata ufficialmente in Parlamento. Successivamente, visti ed esaminati i contenuti, convocheremo come Provincia un altro incontro per chiedere la sottoscrizione di questo documento anche agli altri parlamentari del nostro territorio, in maniera tale che tale proposta di legge ne esca irrobustita e rafforzata con la precisa volontà di tutti i parlamentari brindisini”.