Il gruppo industriale Eni, partecipato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze e che ha uno stabilimento petrolchimico multisocietario a Brindisi dal 1960 ha di fatto deciso di far scomparire l’industria del territorio che tanto ha sofferto e dato proprio a quell’agglomerato industriale.
Le dinamiche industriali che hanno caratterizzato i vari cambi di appalto negli anni non hanno fatto altro che impoverire le aziende aggiudicatarie costrette a continui ribassi per aggiudicarsi appalti che nel nord del paese vengono aggiudicate con costi a volte superiori anche al 30%. Il tutto si è perpetrato negli anni con il silenzio delle associazioni datoriali e delle istituzioni ai vari livelli, prigioniere del sistema Eni, ma che questa volta nell’ultima aggiudicazione di gara per le manutenzioni meccaniche si sia superato il limite della decenza è difficile nasconderlo.
Due delle tre società che hanno perso l’appalto sono aziende storiche del territorio di Brindisi e probabilmente saranno destinate a scomparire in quanto già in grosse difficoltà economiche soprattutto per quanto sopra evidenziato, ma andiamo nello specifico, perché a farne le spese saranno soprattutto i dipendenti.
Le Aziende Cimi, SpA, Tecnogal Servece srl e Leucci group Srl hanno perso un appalto per le manutenzioni industriali a vantaggio di due associazioni temporanee d’impresa la TPS di Taranto con Officine D’andrea di Viggiano e la Tecnomec anch’essa di Taranto con la Liliana che ha sede legale in provincia di Pavia.
Questo cambio d’appalto sicuramente produrrà ancora una volta dei disastri sociali in quanto le aziende subentranti, come sempre accade, non solo creeranno problemi nel numero di maestranze da assorbire, che ricordiamo essere formato anche dai dipendenti di officina e dagli impiegati che lavorano per la realizzazione degli appalti, ma soprattutto insisteranno per fare tagli sulle buste paga dei dipendenti che verranno chiamati a rinunciare ai superminimi e ai relativi scatti di anzianità maturati nel corso degli anni con la loro professionalità, il tutto per poter rientrare nei vari ribassi fatti per aggiudicarsi la gara.
Alla luce di quanto sopra le scriventi segreterie hanno richiesto un incontro con le aziende uscenti alla presenza delle committenti Versalis ed Enipower affinché forniscano elenco del personale impiegato in tali appalti con relativi inquadramenti e retribuzioni.
Una volta acquisita, nel più breve tempo possibile, tale documentazione chiederemo alle aziende subentranti di farsi carico dell’intera platea dei lavoratori salvaguardando i livelli di inquadramento e le retribuzioni.
Auspichiamo quindi di trovare al più presto una soluzione condivisa tra le parti alfine di avere garanzie sul mantenimento dei livelli occupazionali, senza ulteriori sacrifici per il nostro territorio e per evitare che l’esasperazione dei lavoratori possa sfociare in momenti di conflittualità consapevoli del fatto che mai come questa volta si è dato un duro colpo all’industria Brindisina
Fim-Cisl Brindisi
Michele Tamburrano Fiom-Cgil Brindisi
Ciro Di Gioia Uilm-Uil Brindisi
Alfio Zaurito