BRINDISI – La città, da anni, prova con grande fatica a riappropiarsi dei suoi affacci sul mare. Dopo aver riqualificato Via del Mare, il Lungomare Regina Margherita e Piazzale Lenio Flacco, adesso è la volta del Lungomare Amerigo Vespucci e della banchina Ammiraglio Millo, i quali garantiscono una passeggiata panoramica quasi continua (quasi, perchè strozzata dall’inframezzo di un lembo di banchina occupato dai militari) che dal Parco del Cillarese conduce fino ai piedi del Monumento al Marinaio, da poco trasferito dall’Agenzia del Demanio nella proprietà del Comune di Brindisi. Arrivati lì, però, ci si imbatte in un muro che separa il piazzale del Monumento dal Canale Pigonati: la passata Amministrazione aveva intenzione di abbattere il muro di delimitazione, acquisire dall’Agenzia del Demanio l’area (chiamata molo carbone o deposito catene) grazie al federalismo demaniale in atto e trasformarla in un grande giardino sul mare, in continuità con quello presente nel piazzale del Monumento. Addirittura, l’idea sarebbe quella di andare oltre e ripristinare il circuito che porta fino al porticciolo turistico, passando per “Mari misti”.
L’attuale Amministrazione, nel dicembre scorso, ha inserito il molo carbone nella lista dei beni richiesti all’Agenzia del Demanio, ed ora, a sentire l’Assessore all’Urbanistica Campo, attende l’esito dell’istruttoria, che dovrebbe terminare entro l’estate. L’intenzione del Comune, qualora l’iter dovesse andare a buon fine, è quella di riprendere il progetto dell’Amministrazione Consales e provvedere ad una variazione di bilancio con la quale stanziare le somme necessarie per riqualificare un’area estremamente ghiotta per il futuro turistico della città.
Andrea Pezzuto Redazione |