FASANO – “Ernest Verner. Cronache parigine di un artista scomodo” è il libro fresco di stampa di Annalucia Leccese(per i tipi della “Edizioni dal Sud”) che sarà presentato nell’incontro pubblico di giovedì 22 febbraio alle ore 18.30 nella Sala di rappresentanza del Palazzo municipale di Fasano.
Organizzato dall’associazione culturale “Amici di Ernest Verner”, col patrocinio del Comune, all’appuntamento interverranno la stessa autrice, il giornalista Angelo Di Summa, l’editore Peppino Ponticelli, l’assessora comunale alla Comunicazione Cinzia Caroli. Dialogherà con Annalucia Leccese lapresidente del circolo della stampa “Secondo Adamo Nardelli” di Fasano Paola Guarini che del pittore di origine boema, vissuto nella cittadina brindisina negli ultimi 25 anni della sua vita, è stata amica personale. Durante la serata si terrà un reading di Fabrizio Giannuzzi e Ketty Loconte di alcuni passi tratti dal libro.
“Ernest Verner. Cronache parigine di un artista scomodo” è un romanzo biografico sullo spaccato parigino della vita di Werner Scheitlin (vero nome di Verner). L’autrice ne fa un caleidoscopio accurato di pezzi di quotidianità artistica, umana e culturale nel quale il pittore si è mosso, grazie anche a frequentazioni della Parigi-bene che hanno contraddistinto il periodo della sua residenza in Francia, e che gli hanno dato la stura per approfondire ed affinare la vena creativa.
Non è un caso la pubblicazione del romanzo di Annalucia Leccese proprio in questo 2018 in cui cade il centenario della nascita di Ernest Verner, e che segue la tenuta di diverse iniziative culturali dedicate all’artista già nel 2017 a Bari ed a Fasano, in occasione del ventesimo anniversario della morte del pittore boemo: spettacolo teatrale curato dall’attrice Federica Fracassi al teatro Abeliano di Bari e musical veri e propri curati dal locale liceo “Leonardo da Vinci” grazie all’interessamento della dirigente scolastica Stella Carparelli, oltre ad un docu-film realizzato da Pasquale Leccese, ad una mostra sui 30 dipinti di Verner donati al Comune dalla famiglia Scheitlin e ad un catalogo del fondo librario del pittore boemo con saggio introduttivo della stessa Paola Guarini.