L’endometriosi è una patologia ginecologica benigna che accompagna l’età fertile della donna. E’ legata alla presenza del tessuto che riveste l’utero, l’endometrio, al di fuori del corpo uterino. Il risultato è il verificarsi di una “pseudo-mestruazione” in sedi diverse, per esempio a livello ovarico o a livello peritoneale. Il sintomo più frequente è la dismenorrea (80%). Purtroppo però l’endometriosi è una malattia subdola, perché un aspetto particolare del comportamento clinico consiste nella totale asintomaticità che a volte accompagna anche gli stadi più avanzati.

Esistono diverse terapie, fondamentalmente chirurgiche. Ci sono inoltre studi scientifici che dimostrano un miglioramento dei sintomi con alcuni accorgimenti alimentari.

Quello di cui siamo tutti ormai molto certi è che  un’equilibrata alimentazione e un giusto e regolare controllo della funzione intestinale favoriscono una vita sana e una minor incidenza di patologie croniche e degenerative.

Per quanto riguarda l’endometriosi, uno studio pubblicato su Human Reproduction dagli studiosi della Harvard Medical School di Boston ha messo in evidenza come il più elevato consumo di acidi grassi insaturi (Omega 3) riduca il rischio di endometriosi del 22%, mentre al contrario un eccessivo consumo di acidi grassi saturi “grassi cattivi” può aumentarlo del 48%.

Le sostanze eccitanti di uso comune, come il caffè e le sigarette, andrebbero rispettivamente ridotte e abolite. L’abuso di caffeina e nicotina portano a un aumento dello stress psicofisico con ripercussioni importanti su tutti gli apparati. Bisogna moderare, inoltre, il consumo di alcol, cioccolato, grassi animali, carboidrati raffinati, latte .  Favorevole è invece l’assunzione di fibre con la dieta, poiché oltre a regolare la funzione intestinale, contribuiscono alla riduzione del livello degli estrogeni circolanti, con minore impatto sui tessuti dipendenti. Pertanto è opportuno mettere alla base dell’alimentazione il consumo di cereali integrali, legumi, frutta e verdura, pesce, mentre è bene limitare le proteine di origine animale.

Sicuramente bisogna favorire una dieta con abbondante frutta fresca e secca con guscio, come le noci, e le granaglie (i semi di lino e di girasole).

Dott.ssa Emanuela Giannuzzo 

Via Cristoforo Colombo, 92

Laureata in medicina e chirurgia

Specializzata in Medicina estetica e Nutrizione Clinica

Medico abilitato alla Professione di Medico di Medicina Generale

Medico abilitato alla urgenza ed Emergenza territoriale

 

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