Quattro presunti esponenti della Sacra Corona Unita sono stati arrestati all’alba nel Brindisino, con un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa nell’ambito di un’inchiesta per tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso. Gli arrestati, appartenenti alla frangia del “clan dei mesagnesi”, sono accusati di aver cercato di estorcere 200.000 euro a un imprenditore del settore edilizio, insieme alla richiesta di assunzione di una persona di loro fiducia.
L’operazione è stata coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) di Lecce e condotta dalla Squadra Mobile della Questura di Brindisi, in collaborazione con il SISCO di Lecce e con il supporto del Servizio Centrale Operativo. Secondo gli inquirenti, i quattro uomini avrebbero fatto almeno tre incontri con la vittima per avanzare le loro richieste, giustificate con la pretesa che anche loro “dovevano stare bene.”
L’indagine è partita dalla denuncia dell’imprenditore, che ha deciso di collaborare con le forze dell’ordine, un contributo definito “di fondamentale importanza” dagli investigatori. Le minacce sono culminate quando, dopo la mancata consegna di una prima tranche di 20.000 euro, gli arrestati hanno compiuto transiti intimidatori presso il cantiere dell’imprenditore. A ciò si sono aggiunte ulteriori minacce, con la promessa che, senza il pagamento immediato, l’imprenditore non avrebbe potuto continuare a lavorare sul territorio, che, secondo gli investigatori, era sotto il controllo dei membri del clan.
Operazione di Polizia di stamattina, la dichiarazione del presidente Matarrelli
«Tutta la gratitudine mia personale e delle istituzioni che rappresento alla Magistratura e alle forze di Polizia per l’importante operazione anticrimine di stamattina. I nostri territori sono, nella sostanza, popolati da cittadini onesti e laboriosi, che ogni giorno onorano le comunità a cui appartengono. Noi vogliamo preservarli, assicurando un futuro sempre migliore ai nostri figli».