Fa tappa a Brindisi “Foresta Blu”, la nuova campagna di Coop per il monitoraggio, il ripristino e la protezione di tratti di praterie di Posidonia oceanica

Fa tappa in Puglia “Foresta Blu”, la nuova campagna di Coop per il monitoraggio, il ripristino e la protezione di tratti di praterie di Posidonia oceanica. Dopo la riforestazione a Bergeggi in Liguria, ora si attivano i monitoraggi sulle praterie di fronte alle coste brindisine e baresi. E per raccontare la navigazione sostenibile, Anywave, barca da regata già partner di Coop.

La prossima tappa a settembre, di nuovo sul mar Tirreno, all’isola d’Elba per altri monitoraggi e successiva riforestazione nella stagione 2025.

 

Partita dall’Isola di Bergeggi, Area Marina Protetta in provincia di Savona, “Foresta Blu”, la nuova campagna di Coop per la tutela dei mari, giunge ora sulle coste pugliesi. Si svolge infatti a Brindisi la seconda tappa del progetto che si impegna nella salvaguardia della Posidonia Oceanica (saranno 300 metri quadrati riforestati a fine progetto, 5 praterie monitorate e 1 campo boa realizzato).

Quella che sembra solo un’alga, in realtà è una pianta marina, endemica del mar Mediterraneo e dalle straordinarie potenzialità. Ogni metro quadrato di prateria può generare quotidianamente da 4 a 20 litri di ossigeno e rappresenta un habitat ideale per la biodiversità e un luogo eletto di riproduzione e nursery. La sua presenza aiuta lo stoccaggio sottoterra di anidride carbonica e le sue foglie sono dimora permanente per circa il 25% delle specie marine del Mediterraneo. Nonostante ciò, le praterie di posidonia sono in costante e progressiva regressione a causa dell’azione dell’uomo sia sulle spiagge (cementificazione e turismo) sia a largo (ancoraggi e pesca). Si stima che negli ultimi 50 anni la loro presenza nel nostro mare sia diminuita di oltre il 30% e la regressione stia proseguendo. Ecco perché nasce “Foresta Blu”, la nuova campagna di Coop che prosegue così il suo impegno nella tutela dell’ambiente già dimostrato con “Un mare di idee nelle nostre acque”, la precedente campagna che nell’arco di un triennio ha permesso l’installazione di 46 Seabin (i cestini del mare) in grado di raccogliere rifiuti in decine di porti d’Italia. Dal 2023 membro della Water Defenders Alliance, alleanza tra imprese creata per generare un impatto concreto nella difesa delle acque, Coop rinnova la collaborazione con LifeGate e conferma il suo impegno per far tornare a respirare i nostri mari; a supportare le due realtà nella tappa adriatica un gruppo di ricercatori dell’Università di Bari e il team della barca da regata Anywave, già partner Coop, con la campagna sulla tutela dei mari, nelle ultime tre edizioni della Barcolana. Non manca inoltre la community di attivisti under 35, coinvolti in corsi ed esperienze in mare sulla biodiversità subacquea, e ovviamente i soci e clienti che potranno partecipare acquistando piantine di Sansevieria tra l’8 giugno e l’8 settembre. Per ogni pianta 1 euro sarà devoluto al progetto.

“Foresta Blu è una campagna con cui Coop si fa concretamente carico della salute dei mari e delle coste, traducendo in azioni dall’impatto reale il tema della salvaguardia ambientale e degli ecosistemi – dichiara Enrico Quarello, Direttore CSR, comunicazione, relazioni pubbliche di Coop Alleanza 3.0 – E lo fa, cosa ancora più importante, proponendo anche una profonda opera di sensibilizzazione verso tutte le centinaia di migliaia di persone che quotidianamente frequentano i punti vendita Coop. Così, con Foresta Blu costruiamo un percorso virtuoso – perché mette a sistema le conoscenze di chi il mare lo studia, come i partner scientifici e le Università, e chi il mare lo vive in modo sostenibile e diffuso, come l’equipaggio di Anywave –. Su temi dalla portata vasta come questi è infatti essenziale cooperare, agire tutti insieme sul presente pur tenendo aperto lo sguardo sul futuro, nell’intento di lasciare alle generazioni future un pianeta il più possibile sano e vivibile”

Praterie di Posidonia in Puglia ma non solo – A differenza del Tirreno, nell’Adriatico la posidonia, per le sue particolari esigenze di vita, è presente solo a partire dalle coste della Puglia e non si spinge più a nord delle isole Tremiti. Per questo, grazie alla collaborazione con un team di ricercatori dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro, guidato da Giovanni Chimienti, ricercatore in Ecologia presso il Dipartimento di Bioscienze, Biotecnologie e Ambiente, e Andrea Tursi, dottorando di ricerca presso lo stesso Dipartimento, sono stati già individuati nei mari di fronte Monopoli, Torre Guaceto e Savelletri, delle grandi praterie di posidonia minacciate dagli ancoraggi, da monitorare. Il progetto, di screening attivo fino ad alcuni anni fa e poi sospeso, riparte così da luglio 2024 grazie a Coop, per realizzare una attenta valutazione dello stato di regressione o conservazione di queste grandi praterie e in un secondo momento poterle tutelare. Per evitare che gli ancoraggi o la pesca strappino via dai fondali queste piante preziose, possono infatti essere realizzate in superficie delle aree “protette” in cui non si possono usare reti a strascico e non si può ancorare sui fondali ormeggiando dunque a delle boe galleggianti. L’installazione di un campo boe segna il prosieguo della campagna che a settembre 2024 si sposta all’Isola d’Elba. Qui, dopo un primo monitoraggio, saranno individuate e monitorate le aree dove sorgono praterie di posidonia in regressione e, nel 2025, avverrà la riforestazione di 100 metri quadrati di posidonia, che si aggiungono ai 200 già impiantati in Liguria a maggio. Sia nei mari liguri che in quelli toscani la riforestazione è realizzata in collaborazione con l’Università di Genova e con il supporto tecnico dell’ISSD, l’International School for Scientific Diving, (associazione no profit e prima scuola italiana di formazione di ricercatori scientifici subacquei). Attività che si avvale dell’innovativo protocollo di riforestazione ideato proprio da questa associazione. Una tecnica sostenibile che prevede l’installazione sul fondale di biostuoie costituite da reti di fibra di cocco per ripristinare porzioni di posidonieti degradati. Sopra a queste biostuoie vengono innestate talee di posidonia, recuperate tra quelle strappate dalle praterie naturali ad opera delle mareggiate o da attività antropiche, che verranno monitorate per i 24 mesi successivi per verificarne l’attecchimento. Sopra le praterie toscane sarà poi posizionato un campo boe in grado di garantire la protezione in superficie e scongiurare così ancoraggi troppo invasivi per il fondale marino.

Anywave, tra REco e kit anti idrocarburi – Ausilio della campagna sulle acque sarà poi Anywave, la barca da regata partner di Coop già in Barcolana, che nel 2024 amplia il proprio progetto di navigazione rispettosa degli ecosistemi. Dopo la figura del REco, il responsabile ecologico di bordo incaricato della programmazione sostenibile di cambusa e navigazione, da quest’anno Anywave  porta in mare un innovativo kit per prevenire lo sversamento di idrocarburi. Adottato dalla Water Defenders Alliance e brevettato dall’azienda italiana, il kit si compone di una serie speciale di spugne, idrofobe e oleofile, formulate in poliuretano espanso a celle aperte e riutilizzabili fino a 200 volte, permette la raccolta degli idrocarburi già a bordo, prevenendone lo sversamento in mare. Secondo dati di ISPRA, ogni anno finiscono circa 600.000 tonnellate di petrolio nel mar Mediterraneo. Un inquinamento chimico che causa problemi diretti sull’ecosistema e sull’ossigenazione dell’acqua. Per avere la misura del fenomeno basti pensare che un singolo litro di petrolio può inquinare un milione di litri di acqua. Da qui l’adozione del kit che, utilizzato nei vari momenti, sia in navigazione sia in porto, permette di recuperare fino alla totalità degli idrocarburi che potranno poi essere conferiti nella raccolta dedicata, in ottica di economia circolare. Anywave sarà anche luogo di incontro e di racconto della biodiversità marina. A settembre poi a salpare sulla Anywave, per un’uscita didattica nella zona del Conero, saranno anche 10 ragazzi selezionati tra i 100 della community di giovani che da aprile sono impegnati nel progetto Sea Explorers. E la barca sarà ancora partner di “Foresta blu” nella stagione 2025 al largo dell’isola d’Elba.

Sea Explorers, la community under 35 a lezione di biodiversità marina – Naturale continuazione del progetto “Coop Youth Experience”, nato nel 2021 per coinvolgere giovani attivisti in percorsi di conoscenza e sensibilizzazione ambientale, Sea Explorers è un corso di formazione avviato a marzo che trova ora prosecuzione e compimento nella campagna “Foresta Blu”. Ideato e realizzato in collaborazione con EIIS (European Institute of Innovation for Sustainability) il corso ha accolto nella prima fase 400 iscritti. I 100 più motivati hanno partecipato a giugno a due esperienze on sea, con l’osservazione dei fondali e di alcune praterie marine sulla costa, uno in Toscana all’Isola d’Elba e l’altra nelle Marche vicino al Parco del Conero. Per loro, muniti di pinne e maschere, un weekend per mettere in pratica in acqua quanto appreso a lezione. E, infine, per 10 di loro anche un’esperienza diretta di sostenibilità in mare a bordo di Anywave  (settembre 2024).

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