Dal 4 Maggio, molte restrizioni non ci saranno più, la limitazione del contagio, sarà affidata al senso di responsabilità di ciascuno di noi.Questo non perché, il rischio del contagio non c’è più (anzi, si prevede un aumento dei casi), ma perché bisogna far ripartire l’economia e la vita di tutti noi e per far ciò, dobbiamo imparare a convivere con il virus.
Durante queste settimane, ho visto molti comportamenti sbagliati, sia per strada che nei pochi luoghi pubblici aperti. Se continuassimo a sbagliare in questo modo, i contagi aumenterebbero spropositatamente. Come abbiamo avuto modo di sperimentare, non siamo pronti a gestire, una grande emergenza ed una nuova chiusura, sia dal punto di vista sanitario che sociale.
Per questo, riprendere sì, ma con responsabilità.
Senza arrivare alla psicosi, ma l’attenzione alla pulizia e alla prevenzione, in questo periodo dovrà essere quasi maniacale. Il Lavaggio e la disinfezione di mani, indumenti e superfici deve essere fatto con criterio ( spesso e con igienizzanti a base alcolica o di ipoclorito di sodio). Il distanziamento sociale deve continuare, incontrando pochi parenti , preferibilmente all’aperto, preferendo la passeggiata con mascherine, al pranzo o la cena, intorno ad un unico tavolo, con naso e bocca, necessariamente scoperti. Quando la mia bimba ha iniziato a gattonare in casa, ed il covid 19 non esisteva ancora, ho preso l’abitudine di togliere le scarpe prima di entrare in casa e di far indossare, a chiunque entrasse in casa, i calzari copriscarpe . Inoltre, la visita in bagno per lavarsi le mani, è diventata una sana abitudine per tutti i visitatori, appena arrivati. All’inizio mi sentivo io stessa, la solita mamma apprensiva e ossessionata dalla igiene, ma poi è diventata una abitudine, più semplice nel gestire che nello spiegare. E’ questo che dovremmo fare, tutti, una volta rientrati a casa e quando andiamo a trovare amici e parenti. Questo perché, davanti a questo virus siamo tutti vulnerabili, come un neonato che non ha ancora fatto tutti i vaccini.
L’igiene è l’arma migliore, ma soprattutto l’unica, che abbiamo, almeno fino a che non ci sarà una terapia certa ed un vaccino.
Lo scudo migliore invece, è rappresentato dalle mascherine. Troppa gente in giro, con mascherine non appropriate o indossate in maniera sbagliata. Le mascherine di tipo chirurgico o di stoffa o in TNT, servono a ridurre il rischio che chi le indossa possa contagiare gli altri, poiché fermano una buona parte delle minuscole goccioline emesse dalla bocca e dal naso quando tossiamo, starnutiamo, parliamo e che possono veicolare il virus. Non proteggono “in entrata”, quindi non impediscono un eventuale ingresso del virus. MA se TUTTI noi le utilizziamo, proteggiamo noi e gli altri. A proteggere dal contagio altrui sono le mascherine con filtro FFP2 o FFP3, che però vanno riservate al personale medico e a chi deve necessariamente assistere un malato. Non bloccano l’emissione di virus in uscita, quindi chi le utilizza dovrebbe apporre anche una mascherina chirurgica o in tessuto, sopra questa. Le mascherine FFP2 senza valvola sono un ottimo compromesso. Per la popolazione generale, che segue le corrette regole di distanziamento ed igiene, vanno benissimo le chirurgiche o quelle in stoffa o in TNT. Fondamentale, però, è il corretto utilizzo: devono coprire bocca e naso e devono essere indossate prima di uscire da casa e tolte (stando attenti a toccare solo gli elastici e non la parte anteriore) quando si rientra in casa. Piccole regole, che ora sono necessarie e che sono più semplici da applicare di quanto si pensa, ma che sono fondamentali, per continuare la nostra lotta. Ci serve tempo, tempo per sperimentare e trovare terapie giuste, tempo per un vaccino…. E se durante questo tempo, non possiamo e non vogliamo rimanere in casa ad aspettare, dobbiamo metterci del “nostro”. Lo dobbiamo a tutte quelle persone che hanno perso la vita perché non hanno potuto applicare queste accortezze o perché qualcuno non le ha applicate nei loro confronti. Lo dobbiamo a tutti i Sanitari, che ogni giorno rischiano la vita per assicurare la salute di tutti noi, a tutte quelle persone che lavorano a contatto con il pubblico per garantirci i servizi fondamentali. Lo dobbiamo prima di tutto a noi stessi, e ai nostri cari. Andra tutto bene, ma dipende da NOI.
Dott.ssa Emanuela Giannuzzo
Laureata in medicina e chirurgia
Specializzata in Medicina estetica e Nutrizione Clinica
Medico abilitato alla Professione di Medico di Medicina Generale
Medico abilitato alla urgenza ed Emergenza territoriale
MEDICO DI FAMIGLIA CONVENZIONATO CON SSN