Stiamo vivendo giorni particolari nella nostra festa patronale. È il momento in cui i nostri santi, Teodoro e Lorenzo, i santi di tutta la città di Brindisi, escono tra la gente per stare con la gente, in un momento di grande valore di umanesimo integrale, spirituale e umano. Quale grande privilegio è avere tra noi Teodoro, uno dei più importanti martiri della cristianità, e Lorenzo, uno dei soli 54 dottori della Chiesa universale!
In questi giorni vissuti intensamente, abbiamo onorato i santi patroni incontrandoli nella Cattedrale, dove sono esposte solennemente le reliquie, con le celebrazioni religiose, ma anche attraverso la tradizione, la storia, la cultura, la musica e l’arte. Un intenso programma di appuntamenti quotidiani con una calorosa partecipazione cittadina che,attorno ai santi patroni,ha avuto la possibilità di vivere intensamentei luoghi simbolo della nostra comunità:la Cattedrale, piazza Duomo, i corsi, il mare e tutto il centro storico, vero cuore pulsante della festa. Un lavoro intenso e congiunto che ha coinvolto le persone e le ha spinte a lavorare e partecipare insieme, con l’unico scopo di onorare i Santi Patroni attraverso la riscoperta della bellezza di un’identità comunitaria, forte e aperta. Per questo, un doveroso ringraziamento è dovuto al Sindaco e all’Amministrazione comunale e a quanti si sono impegnati alacremente per realizzare l’esperienza che stiamo vivendo.
La bellezza della condivisionevissuta privilegiando“le azioni che generano nuovi dinamismi nella società e coinvolgono altre persone e gruppi che le porteranno avanti, finché fruttifichino in importanti avvenimenti storici”, come ci ricorda Papa Francesco, rigenera la comunità. Un corpo coeso che si rinnova costantemente ed impara ad affrontare le sfide quotidiane attraverso il sentimento comunitario. Un corpo che, con tutte le sue differenze,offre gli strumenti per superare gli ostacoli, riduce le distanze e supera i conflitti e i confini. Oltre alla grande partecipazione cittadina, penso anchea quanti, lontani da Brindisi, hanno espresso in diversi modi e con diversi mezzi il loro sentirsi a casa, seguendo i festeggiamenti attraverso le immagini, i video e le dirette degli appuntamenti. Un vero rinnovarsi nella tradizione della festa di Brindisi e di tutti i brindisini.L’augurio per questa città e per tutti noi è quello di sentirci sempre piùuniti e raccolti attorno alle nostre radici identitarie, religiose, storiche e culturali, per poter vivere quella vera gioia di essere sempre più comunità, partecipe e attiva, che cammina insieme ai Santi Patroni. Come in questi giorni, è bello continuare a scambiarsi gli auguri, perché con l’aiuto dei santi in questa nostra città cresca sempre di più il senso di essere comunità!
Don Mimmo Roma
Amministratore Parrocchiale Cattedrale
Unità Pastorale Centro Storico – Brindisi
La nostra amata città di Brindisi è davvero onorata di essere “protetta spiritualmente” da due grandi Santi, due giganti della cristianità : San Teodoro d’ Amasea e San Lorenzo da Brindisi!!! Due santi che hanno donato tutta la loro vita al Signore Dio e al Suo Figlio Gesù Cristo.
Per amore di Gesù, infatti, il giovane soldato romano, San Teodoro, non ha esitato di donare la sua giovane vita, affrontando il martirio, quindi la morte, pur di non rinnegare la propria fede in Lui. Ha preferito morire, pur di non rinnegare Cristo, ha ritenuto giusto e santo testimoniare, con forza, la sua fede in Dio, il Dio di Gesù Cristo. In “Quel Dio “ che, non ha esitato di inviare il Suo unigenito Figlio, per la salvezza degli uomini, pur sapendo che essi, ingrati, lo avrebbero condannato a morte.
Per amore di Gesù, infatti, il grande San Lorenzo, frate cappuccino, ha messo a disposizione la sua alta intelligenza, la sua eminente cultura teologica, la sua capacità diplomatica per mettere pace tra i diversi re e regni dell’ Europa, fortemente cristiana, la sua altissima conoscenza delle Sacre Scritture (la Bibbia), per insegnare al popolo cristiano le grandi Verità rivelate. Fu proclamato Santo e Dottore della Chiesa!!!
Siamo onorati davvero di affidare le “CHIAVI della CITTA’” a due grandi santi, perché anche il popolo brindisino, edificato dai loro esempi di vita, sappia ritrovare e riscoprire le proprie radici cristiane.
Sinceramente sarebbe meglio attenersi a festeggiamenti meno sfarzosi e molto più caritatevoli.