Nel ringraziare tutti i cittadini e tutti coloro che hanno contribuito ad arricchire la mia esperienza culturale ,politica ed umana legata al ruolo di consigliere comunale ritengo doveroso esprimere alcune considerazioni.
Mi sorprende questa improvvisa constatazione di disastro amministrativo visto che in consiglio comunale non sono mai stati posti dubbi o incertezze sull’azione amministrativa, tanto che il bilancio è stato sempre approvato .La formazione della nuova giunta è stata poi una ulteriore occasione per enfatizzare il percorso positivo in atto e addirittura fu ritenuto assurdo che io ponessi perplessità sollevando un problema di non condivisione delle scelte e di repressione della partecipazione.
Allora lo feci facendo un passo di lato costituendo un nuovo gruppo in consiglio comunale rifiutando di essere ratificatore di decisioni preconfezionate e rimettendo nelle mani del sindaco la delega “servizio politiche della partecipazione ,comitati di quartiere, urp” assegnatami nel 2015.Una delega che ha permesso la realizzazione di vari incontri con i cittadini ai quali il sindaco è sempre stato presente non mostrando certo incapacità di dialogo! Tale percorso ha portato la costituzione dei patti di collaborazione rendendo i cittadini attivi alla vita pubblica.
Da allora ,seppur rimanendo in quota alla maggioranza , e pur avendo sempre garantito la partecipazione alle commissioni , l’unico risultato ottenuto è stato quello di essere escluso da ogni luogo virtuale e reale di discussione, compresi gli incontri di maggioranza ai quali era un mio diritto partecipare e non una concessione di qualcuno.
Punito per aver avuto l’assurda idea di esprimere dissenso su alcune scelte!
Siamo passati così nel giro di poche settimane dalla decantata migliore amministrazione alla peggiore, e nascevano svariati problemi insormontabili non ultimo il carattere del primo cittadino.
Premesso ciò non mi sarei mai prestato a questo atto irresponsabile che mette le sorti di Mesagne nelle mani di un commissario in un momento così delicato.
Decidere come maggioranza di porre fine alla propria amministrazione richiedeva una riflessione approfondita in apposite riunioni e nelle sedi istituzionali preposte quali il consiglio comunale e non al ricorso di un notaio: è questo percorso che non ho voluto condividere.
Alessandro Campana
Consigliere comunale di maggioranza eletto nella lista civica “Pompeo sindaco”