LECCE – Il big-match del Girone C di Lega Pro tra Lecce e Foggia termina con uno 0-0, ma il racconto del match è pieno di occasioni da entrambe le parti. A sorridere questa sera però è soprattutto la Juve Stabia, ora capolista in solitaria del torneo dopo la vittoria di sabato sul Cosenza.
Le scelte di Padalino, foggiano di nascita, ex calciatore e guida tecnica dei dauni, non sorprendono: con Drudi ai box, la coppia centrale quasi obbligata è Cosenza-Giosa. Davanti spazio al tridente che ha fatto sfracelli in avvio di stagione Pacilli-Caturano-Torromino; a centrocampo capitan Lepore supporta ancora il play Arrigoni e il “tuttocampista” Mancosu. Il Foggia recupera Sarno ma non lo schiera dal 1’, privilegiando lo stato di forma di Mazzeo, perno laterale del terzetto offensivo completato da Padovan e Chiricò, ex di turno insieme ad Angelo ed Agnelli.
Il Foggia comincia con il piglio giusto la partita, giocata ad alti ritmi dai ventidue in campo sin dal primo tocco di palla. I Satanelli, dopo uno squillo per parte (tiro alto di Arrigoni e destro debole di Chiricò) e sfiorano il vantaggio al 6’ con un sinistro terrificante di Rubin che, su assist di Vacca, coglie in pieno la traversa a portiere battuto. Il fantasista brindisino è il più propositivo dei suoi, pericoloso anche da corner, e il duo centrale Cosenza-Giosa fatica a prendergli le misure. I ritmi s’abbassano leggermente, ma il Lecce fatica a costruire una serie di passaggi una volta superata la metà campo ed è costretto ad arretrare il proprio baricentro. E’ singolare al riguardo la chiusura di Pacilli su Padovan al 19’. Il dispositivo difensivo programmato da Stroppa, Arrigoni è tenuto a bada da Vacca e le fasce chiuse dai frequenti raddoppi su Pacilli e Torromino, funziona. In più, quando Gerbo e Agnelli aprono il gioco per Mazzeo e Chiricò il Lecce è spesso costretto agli straordinari. Un cross velenoso di Lepore al 20’ con Sanchez non perfetto nell’uscita è un mezzo sussulto. Stessa storia per un tiro di Pacilli domato facilmente da Sanchez al minuto 27, risposta ad una doppia telefonata rossonera, con il solito Chiricò indemoniato sulla corsia mancina prima di una pericolosa deviazione in corner di Giosa. Sugli sviluppi del tiro dalla bandierina, Lepore salva su Mazzeo pronto a realizzare. La prima occasionissima del Lecce arriva al 30’. Vitofrancesco alimenta sulla destra e mette dentro orizzontalmente per Caturano che premia Torromino con un velo, ma l’attaccante calabrese perde l’attimo e conclude fuori. I giallorossi si rialzano e tentano di cambiare il vento. Caturano tenta l’eurogol e sfiora il palo con una bicicletta su cross di Vitofrancesco, ora padrone dell’out destro dopo l’inizio dominato da Rubin. La partita però vive sui binari dell’equilibrio, e i valori in campo ne rendono l’esito imprevedibile, come poco pronosticabile è l’errore grossolano di Empereur che per poco non premia Caturano. Il bomber di Scampia, a secco da quasi un mese,è poco cinico al 37’ quando, imbeccato da un Mancosu superlativo, spara su Sanchez. Il Lecce conclude in crescendo sfiorando il gol al 45’ con il solito Caturano, autore di un sinistro diagonale che sfiora il palo.
La ripresa sembra cominciare come la prima frazione, Foggia sul pezzo e Lecce che contiene con qualche difficoltà per poi proporsi in contropiede. Agnelli sfiora il vantaggio al 10’ con un piatto che Giosa devia in modo provvidenziale. Il Lecce però ribalta l’inerzia al quarto d’ora, accarezzando il vantaggio con due nitidissime occasioni. Prima Torromino pesca al centro dell’area Caturano, colpo di testa sull’esterno della rete, e poi Mancosu con un missile terra-aria di destro coglie il palo. La risposta foggiana però non si fa attendere, e Chiricò, di sinistro a giro, spaventa Bleve. I toni della contesa, complice anche un prevedibile calo fisico, si abbassano, a beneficio delle giocate individuali degli uomini di maggior tasso tecnico. Alla mezz’ora Pacilli sfugge ad Angelo e Gerbo e buca centralmente la difesa foggiana, Empereur tocca duro l’ex Trapani ma la punizione dal limite non è capitalizzata da Lepore, tiro sulla barriera. Stroppa però non lascia nulla all’intentato e rilancia in campo Sarno, entrato al posto di un positivo Chiricò. Il Foggia cresce nel finale, palleggiando spesso al limite dell’area leccese, ma Ciancio sventa su Sarno al 38’ e Agnelli non premia uno slalom gigante di Gerbo dalla linea di fondo. Il finale è avaro di occasioni, e neanche l’ingresso di Doumbia schioda la partita dallo 0-0, punteggio tutt’altro che sintomatico di un match avaro di emozioni.
Il tabellino
Lecce-Foggia 0-0
Lecce (4-3-3)- 1 Bleve; 2 Vitofrancesco, 5 Cosenza, 14 Giosa, 23 Ciancio; 10 Lepore (cap.), 6 Arrigoni (27’st 21 Fiordilino), 4 Mancosu (42’st 13 Tsonev); 11 Pacilli (45’st 24 Doumbia), 18 Caturano, 7 Torromino. A disposizione: 12 Chironi, 22 Gomis, 3 Contessa, 8 Monaco, 9 Vutov, 17 Capristo, 19 Vinetot, 20 Maimone, 24 Doumbia, 25 Persano. Allenatore Pasquale Padalino
Foggia (4-3-3): 22 Sanchez; 2 Angelo, 14 Martinelli, 13 Empereur, 23 Rubin; 25 Gerbo, 4 Agnelli (cap.), 5 Vacca; 19 Mazzeo (27’st 17 Dinielli), 18 Padovan, 7 Chiricò (36’st 10 Sarno). A disposizione. 12 Tucci, 6 Loiacono, 8 Quinto, 9 Letizia, 11 Sainz-Maza, 15 Agazzi, 16 Sicurella, 20 Riverola, 24 Sansone. Allenatore Giovanni Stroppa.
Ammoniti 28’st Empereur (F), 30’st Cosenza (L), 30’st Sanchez (F), 32’st Rubin (F), 39’st Vacca (F)
Arbitro Francesco Guccini di Albano Laziale
Assistenti Andrea Trovatelli di Pistoia e Marco Scatragli di Arezzo
Note: serata fresca e serena, temperatura 13 °C, terreno di gioco in ottime condizioni . Spettatori 17254 (9242 abbonati, 8012 paganti), incasso 137530,20 euro (quota abbonati 27023,20 euro, incasso paganti 110507,00 euro). Angoli 6-9. Recuperi 0’pt, 3’st.
Foto di Gianni Evangelista
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