Per la città di Brindisi, e per la tutela del sistema ambientale dell’intera regione Puglia, il “Green Deal europeo”, inteso come l’insieme di piani, programmi e azioni che dovrà portare l’Europa entro il 2030 all’abbattimento del 50% delle emissioni di CO2 ed entro il 2050 alla Carbon neutrality, facendo così dell’Unione Europea il leader mondiale nella lotta ai cambiamenti climatici, rappresenta una svolta storica ed epocale, a favore di un territorio da anni ambientalmente martoriato e che ha pagato, e continua a pagare, ancora oggi, duramente, in termini di mortalità e salute.
Una straordinaria svolta, una fondamentale risposta alla grande sfida del Cambiamento Climatico che consentirà di rilanciare l’economia europea, nazionale e locale, ancora soggette ai postumi della crisi finanziaria globale del biennio 2008-2009.
Ragione per la quale, e come giustamente denunciato dal Presidente di Confindustria Dott. Marcucci, è gravissimo e deleterio, per la nostra città, quanto accaduto erroneamente nell’ambito dell’iter per la distribuzione dei fondi per il Green Deal europeo: nello specifico, nel documento di lavoro della Commissione europea, infatti, la centrale Enel Federico II di Cerano viene allocata in provincia di Taranto. Conseguenza, paradossale, proprio alla provincia ionica (ed al Sulcis in Sardegna) , ma non a Brindisi, rischia di andare la quota italiana di fondi per la decarbonizzazione.
Come segretario cittadino della Lega, in piena sinergia partitica all’esecutivo provinciale ed all’amico Sen. Roberto Marti, nonché al vice segretario regionale on. Le Chiarelli, ho incontrato e prontamente sollecitato un intervento risolutore al nostro europarlamentare On. Le Massimo Casanova, che sin dal suo insediamento ha interpretato al meglio le esigenze e le problematiche della città e della Provincia di Brindisi. A lui il nostro personale ed anticipato ringraziamento, certo che ben saprà rappresentare i nostri interessi ed evitare non solo un danno ambientale, economico ed occupazionale, ma soprattutto l’ennesima mortificazione al nostro territorio e alla nostra splendida città.
Avv. Cosimo De Michele