BRINDISI – Tutti i nodi vengono al pettine, ed ora la struttura commissariale è alle prese con quello legato all’annosa vicenda legata al rapporto del Comune con la Formica Ambiente. Si ricorderà la sfuriata del notaio Michele Errico rivolta all’Amministrazione Carluccio ed alla struttura tecnica, rei di voler giungere ad una transazione con la società di cui è amministratore Fiorillo.
La Formica Ambiente, infatti, vantava (e vanta tuttora) un credito di circa un milione di euro verso il Comune per il servizio di conferimento dei rifiuti effettuato dal marzo al novembre del 2015 presso la propria discarica: come forma di pagamento si scelse la strada della cessione del credito, pertanto la Nubile (cedente) cedette alla Formica (cessionaria) il credito che vantava nei confronti del Comune, incassando il 23 marzo del 2015 l’assenso dell’Ente comunale (ceduto) all’operazione, e precisamente l’avallo da parte Settore Ecologia ed Ambiente.
Solo nel maggio del 2016 il Settore Affari Legali del Comune (in quel periodo governato dal Commissario Castelli), non ritenendo valido l’atto di cessione del credito ed al fine di opporre alla Formica Ambiente tutte le eccezioni opponibili alla Nubile in base al contratto d’appalto sottoscritto a suo tempo dal Comune con quest’ultima, ritenne opportuno opporsi al decreto ingiuntivo avanzato da Formica; l’incarico fu affidato all’avvocato Andrea Sticchi Damiani.
Il 24 marzo di quest’anno il decreto ingiuntivo è divenuto esecutivo, ma prima di quella data si registrò la (innanzi) richiamata sfuriata del notaio Errico: in un incontro tra le parti, infatti, l’allora Sindaco Carluccio decise di addivenire ad una transazione con Fiorillo, che prevedeva l’esenzione del Comune dal pagamento delle 300.000 euro di spese legali. Il notaio, però, si oppose fermamente a questa soluzione, in quanto riteneva che alla Formica Ambiente, in quanto cessionaria, si potessero opporre tutte le eccezioni rilevabili alla cedente Nubile. Ma soprattutto il notaio riteneva che il Comune non potesse chiudere un occhio davanti alla violazione di legge che a suo dire si consumò nel marzo del 2015, allorquando il Comune assentì alla cessione del credito nonostante la Nubile – a dire di Errico – avesse un pesante debito con Equitalia (di circa 7 milioni di euro), circostanza che avrebbe dovuto perlomeno sconsigliare l’Ente comunale a prestare il fianco all’operazione.
Il notaio, da quel momento, si allontanò dalla Carluccio e dalla vita amministrativa, e stando a quanto ora emerso, le sue ragioni paiono condivise anche dalla struttura commissariale. Con deliberazione, il Commissario ha infatti dato mandato all’avv. Andrea Sticchi Damiani di opporsi all’atto di precetto – avente valore di circa 1,2 milioni di euro, più interessi legali di mora – notificato dalla Formica Ambiente al Comune il 14 agosto scorso. Le ragioni dell’opposizione risiedono nella circostanza che l’avvocato Sticchi Damiani ha rappresentato la sussistenza di argomenti spendibili con i quali contestare il diritto a procedere all’esecuzione da parte di Formica Ambiente. D’altronde, già nel maggio scorso, sotto la gestione del Commissario Castelli, il Comune aveva messo in luce – nell’opposizione al decreto ingiuntivo – che l’atto di cessione appariva non valido.
Adesso, dunque, le parti si ritroveranno in udienza, ed il Comune, concorrendo – a proprio dire – gravi motivi, con l’opposizione ex art. 615 c.p.c. ha chiesto la sospensione dell’efficacia esecutiva del titolo e dell’esecuzione.
Andrea Pezzuto Redazione |