Fotografia creativa. Corso con esercizi per svegliare l’artista che dorme dentro di te di Franco Fontana

Tutto comincia da un cerchio e tende alla comprensione del senso più profondo di questo simbolo: spazio che contiene tutto, ma anche delimitazione del vuoto; luogo di concentrazione di ogni cosa, nella misura in cui di ogni cosa contenga anche la negazione. Un approccio alla fotografia decisamente filosofico, quello di Franco Fontana: nel volume Fotografia creativa. Corso con esercizi per svegliare l’artista che dorme dentro di te, il fotografo modenese – tra gli italiani più famosi al mondo – si apre al lettore nel racconto della propria esperienza personale, condividendo con lui le certezze via via maturate in un percorso creativo lungo decenni. Perché «creatività» ha un significato ben preciso (contrario a qualsivoglia prospettiva che si dimostri accomodante e aliena alla ricerca e alla rottura) e spesso la fotografia rappresenta il pretesto, l’occasione per lasciare emergere sé stessi e veicolare linguaggi e significati nuovi. Sono undici gli esercizi che Fontana prescrive per «tornare principianti» e sperimentare così il potere creativo della leggerezza e della sincerità. L’esercizio del bicchiere, del paradosso, del viaggio, del rifiuto, e poi l’esemplarità dell’esercizio del rosso – grazie al quale il colore diventa, da semplice attributo di un oggetto, soggetto dell’immagine e strumento di definizione dello spazio – o, ancora, quello dell’essere e dell’apparire (forse il più difficile ed intimo, perché la riflessione si volge qui su di sé): Fontana offre degli spunti di lavoro, delle tracce tematiche che si prestano a molteplici svolgimenti e li fa accompagnare, in queste pagine, dal colore significante delle composizioni, dalla poesia dei paesaggi, dalle note luminose del suo lavoro di pensiero, dall’energia dinamica che sempre percorre i suoi scatti. Fare a pezzi il visibile e ricomporlo, interpretarlo e renderlo rappresentazione di ciò che siamo lungo le infinite possibilità di un cerchio, appunto (che «come ogni cosa ha un inizio e una fine, solo che nessuno le troverà mai»).

Diana A. Politano

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